di Giuseppe Longo

Ma che bello! Il Vigneto Fvg sotto i riflettori del mondo anche nel 2020. E se è stata Udine ad accogliere gli esperti del Concorso mondiale del Sauvignon – che si era tenuto con successo proprio un mese fa -, il prossimo anno sarà Trieste ad ospitare il Congresso mondiale dell’ enoturismo. Una ghiotta occasione che avrà il Friuli Venezia Giulia per proporsi con un binomio fatto di enogastronomia e turismo congressuale in una città che beneficia in questi ultimi anni di un elevatissimo interesse internazionale che ha, e avrà ancora di più, importanti ricadute economiche sulla stessa città capoluogo ma anche sulla regione nel suo complesso. E Trieste sta dando una risposta ottimale proprio in fatto di turismo congressuale, come ha dimostrato – rimanendo nel settore della vite e del vino – anche il Congresso nazionale di Assoenologi della scorsa estate.

La cena di gala a Trieste al Congresso nazionale Assoenologi 2018.

L’importante evento – come già annunciato domenica riferendo, nella giornata inaugurale, del valore che ha la nostra regione in Italia in fatto di enoturismo, dove si colloca al quinto posto – è stato presentato ieri nell’ambito di Vinitaly nello stand della collettiva Ersa e avrà una portata cruciale per misurare la capacità del Friuli Venezia Giulia di fare sistema nella promozione delle proprie eccellenze vitivinicole e della buona tavola. Ma sarà anche l’occasione per testare appunto, ulteriormente, la vocazione al turismo congressuale della città di Trieste, scelta come sede italiana della dodicesima edizione dell’evento mondiale più importante per l’industria del turismo enogastronomico. Un riconoscimento non da poco!
L’International Wine Tourism Conference (Iwinetc 2020) è in programma dal 24 al 26 marzo 2020 quando esperti del settore provenienti da tutto il pianeta prenderanno parte a conferenze, workshop, degustazioni e itinerari alla scoperta del patrimonio enogastronomico regionale.

L’amministrazione regionale, presente ieri a Verona con l’assessore alle Attività produttive e turismo, Sergio Bini, è pronta a investire su questo evento perché – è stato detto durante la presentazione nel Salone enologico che sta vivendo la sua terza importantissima giornata – è un’opportunità meravigliosa per mettere alla prova l’alta capacità gestionale degli operatori. Per vincere la sfida è necessaria una forte coesione interna tra i produttori, che oggi sono confortati dal cambio di passo già dimostrato in questa edizione del Vinitaly, alla quale “i Consorzi dei viticoltori stanno partecipando –  si sottolinea in una nota Arc – in pieno spirito di collaborazione e sinergia”. E questa è un’indicazione molto significativa, da farne tesoro, perché attesta che, grazie alle nuove generazioni, è in atto un cambio di mentalità, più aperta, che non può che portare buoni frutti al settore.

Lo stand dell’Ersa al Vinitaly di Verona. (Foto Regione Fvg)

I dati che, come dicevamo, pongono il Friuli Venezia Giulia al quinto posto tra le regioni italiane ambite per l’enoturismo incoraggiano il comparto e hanno spinto l’amministrazione regionale a cercare una volta di più, anche nel contesto di Vinitaly, un’alleanza con il vicino Veneto, che è nel podio della classifica. I due assessori regionali al Turismo hanno, infatti, ribadito la volontà di proseguire nella pianificazione della promozione condivisa dei prodotti mare, spiagge, enogastronomia al fine di aprire una nuova e positiva stagione di collaborazione.
Per Alessandra Priante, capo ufficio rapporti internazionali al Ministero del Turismo, le strategie internazionali del settore si sviluppano attorno ai temi dell’innovazione nella governance, nel management, nella tecnologia. A questi elementi strategici, l’esperta di turismo e cultura Roberta Garibaldi ha affiancato la necessità di ampliare l’accessibilità alle cantine e di abbracciare un target più ampio di consumatori che comprenda i millennials, puntando su prodotto, servizio e storytelling capaci di restituire l’esperienza diretta del territorio. Da Caterina Longhi, di Iwinetc, è giunto invece un plauso alla ricchezza della regione che gli organizzatori intendono posizionare nella mappa dell’enoturismo internazionale.
Di enoturismo, come opportunità per agganciare la conoscenza e la fruizione anche di altri prodotti turistici regionali, ha parlato poi il direttore di PromoTurismoFvg, Lucio Gomiero, che ha anche annunciato il lancio di Iwinetc 2020 attraverso un evento di anteprima che si terrà a novembre. Trieste, insomma, protagonista del Congresso mondiale, “sarà il magnete per attrarre l’attenzione dei partecipanti su tutta l’offerta turistica regionale”.

Intanto, come dicevamo, Vinitaly sta vivendo le sue due ultime intensissime giornate, fatte di incontri a ogni livello, e soprattutto contrattazioni fra produttori e buyer. Il Vigneto Fvg, come è noto, è sceso a Verona in grande stile con ben 110 aziende – un record! –nel megastand dell’Ersa e 70 cantine in forma autonoma attraverso le proprie strutture espositive. E tra le manifestazioni di oggi segnaliamo la degustazione dello Schioppettino di Prepotto nella sala rialzata proprio nel padiglione regionale. Nell’ambito della Fiera, è poi in atto anche l’assemblea generale di Assoenologi riunita sotto la presidenza di Riccardo Cotarella – folta la rappresentanza Fvg capitanata da Rodolfo Rizzi -, il quale si era detto entusiasta del felicissimo esito che il Congresso nazionale dei tecnici della vite e del vino aveva avuto l’anno scorso proprio a Trieste. Una vocazione per la quale ci sarà appunto un nuovo e ancora più importante test la prossima primavera con il vertice mondiale sull’enoturismo.

Il presidente Cotarella con Chiara Peresani, Rodolfo Rizzi e Daniele Calzavara stamani al Vinitaly.

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In copertina, il Congresso nazionale Assoenologi nel 2018 a Trieste.

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