di Claudio Soranzo

Numeri da brivido per il Concorso mondiale del Sauvignon che ritorna in Fvg, con le iscrizioni ancora aperte e prorogate, solo per i vini italiani, fino a venerdì 22 febbraio: sono oltre mille i campioni già arrivati a Udine, da oltre 20 nazioni di tutto il mondo, mentre sono una settantina le persone che arriveranno nel capoluogo friulano tra degustatori, giornalisti, esperti e critici da ogni Continente. Il protagonista, l’eroe della kermesse enoica, è uno solo: il Sauvignon, appunto. Un successo non indifferente, a tre settimane dalla manifestazione, che ha spinto ieri gli organizzatori a prorogare la scadenza, visto che «stanno arrivando ancora moltissime richieste da parte dei produttori».
Per il resto è tutto pronto per la 10a edizione del Concorso mondiale del Sauvignon, che Udine ha il privilegio di ospitare dal 7 al 9 marzo prossimi, grazie alla manifestazione organizzata dall’agenzia belga Vinopres con il supporto organizzativo della Pregi e la collaborazione di Regione Fvg, Ersa, Comune di Udine e il Consorzio delle Doc Fvg. Nella Tre giorni udinese, oltre alle degustazioni che si terranno in Comune, gli ospiti saranno accompagnati in visite guidate a tema alla scoperta dei nostri prodotti Dop, Igp, Pat (Prodotti agroalimentari tradizionali). Un’occasione in più per far conoscere questo nostro territorio a esperti internazionali e, nel contempo, valorizzare una regione che, per citare le parole dello scrittore Ippolito Nievo, è “un piccolo compendio dell’universo”.

Ecco alcuni bei grappoli di Sauvignon sui Colli orientali del Friuli. 

«È significativo – ha affermato ieri mattina a Udine, nella sede della Regione, l’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannierche dopo l’edizione del 2015 il Friuli Venezia Giulia abbia nuovamente l’onore di ospitare il Concorso mondiale del Sauvignon, segno del credito di cui la nostra Regione gode anche a livello internazionale. Una vetrina di tal livello focalizzerà ancor di più l’attenzione sulla qualità dei nostri vini e sulla capacità dei nostri produttori».
«Per Ersa – ha commentato il direttore Gianni Mighettiè un onore essere stati richiamati a ospitare le eccellenze mondiali del Sauvignon. Quella del 2015 è stata un’edizione di grande successo, sia in termini di partecipazione, sia per quanto riguarda la promozione del territorio che per le sue eccellenze enogastronomiche».

Due immagini della conferenza stampa di ieri mattina a Udine.

Il Sauvignon è un vino che negli ultimi anni ha suscitato un forte interesse sui mercati internazionali, dopo essere stato reso popolare dai produttori del Nuovo Mondo, in particolare dalla Nuova Zelanda, dove questo vitigno si è imposto come un vero riferimento in quanto a freschezza, eleganza e armonia gastronomica. Il Sauvignon, grazie alle sue eccezionali qualità aromatiche, è uno dei vitigni più apprezzati dai consumatori ed è il secondo vino bianco più consumato al mondo, a poca distanza dal leader Chardonnay.
Da questa constatazione è nata l’idea di un Concorso mondiale aperto a tutte le regioni di produzione dei due emisferi. «Siamo orgogliosi – ha commentato Pietro Biscontin, vicepresidente del Consorzio delle Doc Fvg – che una piccola regione come il Friuli Venezia Giulia possa rappresentare l’Italia a una competizione internazionale, dove arrivano campioni da tutti i continenti. Un grazie va quindi rivolto sia ai nostri produttori, che continuano a ricercare il massimo della qualità per portare sempre più in alto il nome del Friuli Venezia Giulia, sia all’Amministrazione regionale, che crede nei produttori e li aiuta a far conoscere il grande lavoro svolto, oltre che a Ersa e Vinopres».

Ma perché fare un Concorso mondiale proprio sul Sauvignon? «Negli anni – ha spiegato Quentin Havaux, direttore di Vinopres – questo vitigno è diventato un attore sempre più importante per consumatori e produttori. In tale crescita esponenziale la Nuova Zelanda ha fatto da apripista, con esportazioni per un valore di oltre 1,7 miliardi di dollari in oltre 90 Paesi. A ruota c’è la Francia, ma ci sono Stati come il Sudafrica, l’Australia, gli Stati Uniti e la Spagna che hanno aumentato la loro produzione negli ultimi anni rispettivamente del 75, 150, 60 e 750%. Siamo tornati in Friuli perchè il 35% del Sauvignon italiano è prodotto proprio in questa regione, con oltre 1.300 ettari dedicati a questo vitigno sui 27 mila complessivi. Il nostro Concorso – ha concluso Havaux – non è comunque una semplice competizione. L’obiettivo del comitato direttivo, infatti, è quello di far pubblicare articoli per professionisti e consumatori, così da condividere informazioni e tendenze di mercato, incrementando visibilità e, di conseguenza, fatturato alle aziende che partecipano alla manifestazione».

In Friuli Venezia Giulia, da sempre terra di grandi vini, i vitigni bianchi coprono oltre l’80% della superficie vitata e il Sauvignon è al quarto posto tra le varietà più coltivate, dietro al Pinot grigio, il Glera (Prosecco) e il Friulano (l’ex Tocai). La nostra fa parte di quelle regioni al mondo, come il Centre-Val de Loire con Sancerre e Pouilly Fumé, la Nuova Zelanda, il Sud Africa e anche la Stiria, nelle quali il Sauvignon bianco è un prodotto di eccellente qualità. A confronto con le altre aree viticole del mondo, il clima del Friuli Venezia Giulia si inquadra in una posizione intermedia tra le situazioni più fredde, definite “Cool Climates”, tipiche del Nord Europa (Valle del Reno e Champagne) e le più calde dell’Australia e delle regioni più a sud del Portogallo e della California.

Sauvignon grande protagonista.

Durante le degustazioni, che si terranno nelle suggestive cornici offerte da palazzo D’Aronco, i vini saranno divisi in serie omogenee organizzate in base a criteri quali la categoria, l’origine, le proporzioni dell’assemblaggio e il prezzo di vendita. Per valorizzare al meglio i produttori premiati, i risultati saranno proclamati al ProWein di Düsseldorf, in Germania domenica 17 marzo.
A Udine sono arrivati campioni dalla Francia, da Nuova Zelanda, Spagna, Sudafrica, Austria, Cile, Slovenia, solo per citarne alcuni, oltre che dall’Italia intera. A primeggiare saranno i vini francesi con una partecipazione che si aggira intorno alle 500 aziende. Seguono Austria e Italia, entrambe con circa un centinaio di campioni in gara (per ora). La giuria, i cui membri arriveranno a Udine da 23 Paesi, ha la responsabilità di attribuire le medaglie ai migliori vini in competizione. E’ composta da specialisti scelti con la massima cura tra professionisti che vivono per il vino e grazie al vino durante tutto l’anno: ricercatori, enologi, giornalisti, scrittori e critici specializzati e molti altri. Le tante nazionalità rappresentate garantiscono quindi una diversità eccezionale, che permette al Concorso di distinguersi nell’universo dei vari contest enologici.

Il programma di visite prevede, dopo un pranzo panoramico sul colle del Castello l’8 marzo, un viaggio alla scoperta della Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, famosa in tutto il mondo, quindi ai Vivai Cooperativi di Rauscedo, che vanta la produzione di 100 milioni di barbatelle, dove vengono selezionate, clonate e create nuove varietà di vitigni. Il 9 marzo visita alla Balsameria Midolini di Manzano che, con le oltre 2.300 botti e botticelle è annoverata come la più grande del mondo, a tal punto da entrare nel Guinnes dei primati nel 1998. Poi a Cividale, la città ducale riconosciuta Patrimonio dell’Unesco, prima della degustazione alla tenuta Russiz Superiore e successivamente nelle scenografiche cantine medioevali del castello di Spessa, con la cena di gala a sugellare la conclusione della manifestazione.
La tre giorni a Udine verrà aperta la sera del 7 marzo all’hotel Astoria, dove gli ospiti saranno accompagnati in un viaggio tra storie, sapori e profumi delle eccellenze regionali. Evento d’apertura la cena-conferenza “La filiera del vino e della vite”. La meritata attenzione che il vino deve avere, infatti, non deve limitarsi solo al “nettare degli dei”, ma anche a tutto quel variegato e prezioso mondo che lo circonda. Ospite dell’incontro Marco Simonit, agronomo ed esperto internazionale di potatura della vite, che disserterà sulla cura della vite e sulla microchirurgia viticola.

Assoenologi Fvg – presente con il presidente Rodolfo Rizzi – focalizzerà l’attenzione sullo stato dell’arte della viticoltura in regione, esponendo le ultime novità del settore. Spazio anche all’Anag, gli assaggiatori di grappa e acquaviti, che con il presidente regionale, Enzo Di Zorzi, descriverà le attività del sodalizio e farà un’analisi di produzione e consumo di grappe e distillati, come pure sulle potenzialità nei mercati mondiali. Apprezzata e conosciuta soprattutto in regione anche la brovada, dal 2011 marchio Dop, ottenuta tagliando in piccole fettine le rape a colletto viola, macerate nelle vinacce. Fulvio Mansutti, dell’omonima azienda di Pavia di Udine, spiegherà le fasi di preparazione di questo piatto tipico della cucina friulana, le origini e caratteristiche nutritive, proponendo agli ospiti anche una degustazione del prodotto, che solitamente si accompagna a carni arrosto o bollite come musetto o cotechino. E’ bene ricordare infine che tutti gli eventi non sono aperti al grande pubblico, ma dedicati alla giuria di esperti internazionali e alla stampa.

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In copertina, il logo del Concorso mondiale del Sauvignon a Udine.

(Foto di Claudio Soranzo)

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