La musica si intreccia con le immagini di una storica pellicola western degli anni del cinema muto: domani 11 ottobre, alle 17.30, al Teatro Verdi di Pordenone in occasione delle Giornate del cinema muto sarà proiettato il film “The Return of Draw Egan” (1916), diretto e interpretato da William S. Hart. E proprio in questa occasione si rinnoverà una sinergia ormai consolidata fra le Giornate del Muto e il Conservatorio Tartini di Trieste, perché la colonna sonora del film sarà eseguita, in presa diretta, da un ensemble strumentale composto da 13 musicisti allievi del Tartini e da tre giovani musicisti della University of Toronto, invitati per l’occasione dal Conservatorio di Trieste, «a conferma – spiega il direttore Roberto Turrin – della forte cooperazione attiva da tempo con l’Università canadese, e dell’approccio multi-artistico, sia dal punto di vista formativo che sul piano della produzione, perseguito dal Tartini attraverso le collaborazioni con molte istituzioni culturali che operano sul territorio».

Le musiche originali che scandiranno il film sono state composte da Ari Fisher, studente della Bloomington University-Indiana, con partitura commissionata dalla Indiana University Cinema-Bloomington Indiana. L’autore, su invito congiunto del Festival Le Giornate del Muto e del Conservatorio Tartini, sarà presente alle prove ed alla proiezione di domani. E sarà diretto da Petar Matoševic, brillante allievo della Scuola di direzione d’ orchestra del Conservatorio Tartini, l’Ensemble composto da Sara Brumat flauto, Alberto Faroni oboe, Luisella Beltrame corno inglese, Andrea Corazza  clarinetto, Lorenzo Loberto fagotto, Jamie Godber, Hannah Corbett, Uendi Reka  e Tjana Drinic violino, Dragana Gaijc e Snežana Aćimović viola, Christopher Chan e Alice Romano violoncello, Matteo Bucci contrabbasso, Marco Viel percussioni, Maria Iaiza pianoforte.

Il film di William S. Hart ruota intorno a “Draw” Egan, il capo di una grossa banda di uomini a cavallo, inseguita da un’altrettanto robusta pattuglia di inseguitori. Assediati in una capanna, i malviventi riescono a fuggire attraverso una botola e un tunnel, ma non prima che Arizona Joe provi a scappare da solo e sia a sua volta catturato. Più tardi, Egan lo “straniero” entra nel saloon di Broken Hope ed esibisce la propria velocità di pistolero contro un brutto ceffo del locale; Mat Buckton ne è molto impressionato, e gli offre la stella di sceriffo nel vicino villaggio di Yellow Dog. Adesso si fa chiamare William Blake, e incontra la Lega per la pubblica decenza del villaggio; si innamora della figlia di Buckton, Myrtle, e comincia a imporre l’ordine e la legge nel saloon del posto, dove respingerà pure un tentativo di seduzione da parte di Poppy, la “Regina della Sala da Ballo”.
La copia presentata è tratta da una riedizione Tri-Stone del 1923, le cui didascalie sono improntate a un umorismo forse assente nella versione originale. Molti commenti al film apparsi su Motography sono degni di nota. Il proprietario di un cinema da 1.500 posti a Cedar Rapids è entusiasta: “Uno dei migliori western che io abbia mai visto… la sala era sempre stracolma”. Un altro esercente di Seattle creò per l’occasione effetti speciali in sala, spegnendo completamente le luci del cinema durante la prima sparatoria e facendo sì che l’organo imitasse i colpi di rivoltella; spense tutte le luci anche durante il duello finale, con l’orchestra che imitava il frastuono delle armi da fuoco. “Gli spettatori sono usciti dal cinema – scrisse – convinti di aver partecipato di persona alla vicenda”.

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In copertina e qui sopra scene del celebre film muto del 1916 in programma domani a Pordenone.

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