di Giuseppe Longo

Il primo giorno di primavera, che la tradizione colloca il 21 marzo, ha portato ieri una bella notizia a quanti s’interessano di agroalimentare, enogastronomia, e quindi anche turismo collegato, come propone questo nostro sito: all’Università di Udine c’è ora anche il corso di laurea in Scienze e Cultura del cibo. Senza dubbio una felice intuizione, in quanto offre un percorso di studi più che opportuno, considerato che l’enogastronomia non è soltanto espressione di qualità dei prodotti, ma anche e soprattutto di cultura, nella quale storia, tradizione, saperi e identità di un territorio sono elementi imprescindibili. E il Friuli Venezia Giulia in questo non teme confronti.

“Il consolidamento e la crescita dell’agroalimentare, settore chiave per l’economia del Friuli Venezia Giulia, è un obiettivo fondamentale non solo in chiave turistica ma anche culturale, ambientale e identitaria: in quest’ottica, saper fare sistema, mettendo assieme le competenze dell’Università, della Regione, dell’Ersa e di PromoTurismoFvg, diventa pertanto una scelta strategica atta a tagliare traguardi sempre più ambiziosi”, ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo e alle Attività produttive, Sergio Bini, all’Università del Friuli, a Udine, lodando la nascita, appunto, del nuovo corso di laurea in Scienze e Cultura del cibo: un iter formativo che, su base triennale, punta ad arricchire l’offerta didattica attraverso il trasferimento di know-how teorico e pratico in ambito appunto enogastronomico.

L’intervento dell’assessore regionale Bini: al centro il rettore Felice De Toni. (Foto Arc Morandini)

Numerosi gli sbocchi professionali già assicurati per gli studenti: un ventaglio che spazia dal ramo giornalistico – si rileva in una nota Arc – a quello manageriale e che estende le opportunità di impiego tanto al settore pubblico quanto a quello privato.

“Il carattere interdisciplinare del corso di laurea – ha concluso l’esponente della Giunta Fedriga, che aveva accanto il rettore Felice De Toni e il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini  – contribuirà quindi a creare un bagaglio indispensabile per trasformare un patrimonio, quello enogastronomico, in veicolo di sempre maggior successo per il Friuli Venezia Giulia sul panorama nazionale e internazionale”.

Una bella notizia, dunque, che sarà sicuramente bene accolta da tutti, in quanto concorrerà a valorizzare ulteriormente quell’affascinate settore che è l’enogastronomia, il quale a sua volta trae linfa dal pianeta agroalimentare che in Friuli Venezia Giulia è ricco e variegato, di qualità elevata e pure con molte punte di eccellenza. Un’iniziativa che dimostra come l’Università di Udine, nata dopo il terremoto per la tenacia di illuminati promotori, sia saldamente legata al suo territorio, dando vita a un progetto di valorizzazione che vedrà insieme con l’Ateneo anche la Regione, con i suoi bracci operativi settoriali che vanno sotto i nomi di Ersa e PromoTurismoFvg, ma anche l’Accademia della cucina italiana attraverso le sue espressioni regionali. E ora non resta che auspicare che siano numerosi i ragazzi del Friuli Venezia Giulia -ma siamo certi che lo saranno -ad accogliere questa importante opportunità offerta dall’Università di Udine.

I “cjarsons” carnici: piatto in cui cultura, storia e tradizione si fondono con la qualità dei prodotti.

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In copertina, lo stemma dell’Università di Udine.

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