“In Memoriam Emilio Busolini” titola il duplice evento organizzato per ricordare il noto concertista e compositore triestino, autore fra l’altro dell’Inno a San Giusto, eseguito per la prima volta nel 1943, che ha sempre concluso la Messa pontificale del 3 novembre dedicata al Patrono di Trieste. Si parte oggi alle 18 nella sala Tartini del Conservatorio, con la conferenza-concerto “Un secolo di musica: Emilio Busolini In Memoriam”. Quindi, domani, alle 20.30, è previsto il concerto omaggio nella Cattedrale.
Oggi al Tartini, introdotto dalla famiglia Busolini e dal direttore del Conservatorio Roberto Turrin, ecco l’incontro che permetterà di rileggere gli aspetti centrali dell’impegno e dell’opera di Emilio Busolini. De “L’importanza dei pionieri: l’arte organistica in Italia ai tempi di Emilio Busolini” sarà relatore Wladimir Matesic, si prosegue con “La Cappella Civica di Trieste: la più antica istituzione culturale della città”, intervento di Roberto Brisotto. Quindi Riccardo Cossi ricorderà “Emilio Busolini e gli organisti della Cattedrale di San Giusto”, e infine la docente del Conservatorio Tartini Rita Susovsky porterà la sua testimonianza su “La classe di organo del Conservatorio Tartini ai tempi di Emilio Busolini: ricordo di un ex-allieva”. Il congedo musicale dell’incontro sarà a cura degli allievi del Conservatorio, con l’esecuzione della “Preghiera per Organo” di Busolini affidata alla giovane organista Maddalena Musil e de “La conversione del lupo di Gubbio” (dai Fioretti di San Francesco) per soprano, arpa e organo, nell’interpretazione del Trio Federica Vinci soprano, Ester Ban arpa, Valerio Simonini organo. Collaborano la classe di canto di Rita Susovsky, la classe di arpa di Nicoletta Sanzin e la classe di organo di Wladimir Matesic.

Emilio Busolini nel 1928 ottiene la licenza normale in pianoforte e violino al Conservatorio di Trieste. Completa i suoi studi musicali a Roma, ottenendo nel 1934 il magistero in pianoforte alla Regia Accademia di Santa Cecilia e nel 1935 il magistero in organo e composizione organistica, al Conservatorio di Santa Cecilia sempre nella Capitale. Dal 1930 al 1939, è organista della Cappella Musicale del Principe Filippo Doria Pamphilj – Chiesa di Sant’ Agnese in Agone, in piazza Navona. Dal 1936 al 1938, sempre a Roma, collabora come organista all’Eiar (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Nel 1944 ottiene la nomina di organista vicedirettore della Cappella Civica di Trieste – Cattedrale di San Giusto, incarico che svolgerà fino al 1978. Titolare della cattedra di organo e composizione organistica al Conservatorio Tartini, fu esperto nel collaudo di organi nuovi e restaurati, apprezzato concertista e compositore soprattutto di musica sacra vocale e strumentale. Fra i numerosi lavori, oltre alla Missa ad Catacumbas, va ricordata la Messa in lingua italiana Gloria a Dio nell’alto dei cieli composta su invito dell’allora vescovo di Trieste Antonio Santin, secondo i dettami del Concilio Vaticano II. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1964 Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 1981 Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Sigillo Medaglia d’oro dal Comune di Trieste per l’attività alla Cappella Civica, nel 1997 Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Sigillo Medaglia d’oro dalla Società Italiana Autori Editori. Il vescovo Lorenzo Bellomi, come espressione di riconoscenza della Chiesa tergestina, nel 1979 gli ha fatto conferire dalla Santa Sede l’onorificenza Equitem Ordinis Sancti Gregorii Magni. Emilio Busolini è morto a Trieste il 16 febbraio 2010.

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In copertina e qui sopra due immagini del maestro Emilio Busolini.

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