di Giuseppe Longo

Sipario alzato, da stamani, sul Vinitaly di Verona dove il Vigneto Fvg ha schierato il meglio della sua produzione, con ben 110 aziende, un record, nel mega-stand istituzionale dell’Ersa, il braccio operativo della Regione, cui si aggiungono altre 70 cantine che propongono i loro vini in forma autonoma nelle proprie strutture espositive. E il Salone veronese – uno fra le più importanti rassegne enologiche a  livello mondiale – ha già rivelato un dato molto significativo, utilissimo per delineare le prossime strategie promozionali a favore del settore vitivinicolo. E’ emerso, infatti, che il Friuli Venezia Giulia è tra le prime cinque regioni italiane più ambite dai visitatori interessati all’enoturismo, come mette in evidenza una ricerca condotta dallo stesso Vinitaly e presentata proprio stamattina nel corso della cerimonia inaugurale. Un dato di rilevanza assoluta, questo, se consideriamo che, dopo il Concorso mondiale del Sauvignon, tenutosi con successo un mese fa a Udine, il Fvg si appresta a riaffacciarsi sulla scena internazionale ospitando nel 2020 il Congresso mondiale dell’enoturismo Iwinetc (International Wine Tourism Conference, l’evento più importante a livello planetario per l’industria del turismo enogastronomico). Manifestazione che avrà quale scenario Trieste – che l’anno scorso fece un figurone al Congresso nazionale Assoenologi – e che verrà presentato domani, sempre nell’ambito della rassegna scaligera, alla presenza dell’assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Bini. Gli altri appuntamenti clou sono gli incontri con i buyer: oggi le degustazioni BtoB curate dall’Ersa sono state rivolte al Nord America e alla Cina, domani tocca invece al Canada e martedì al Nord Europa.

Ecco il grande padiglione Ersa.

L’enoturismo – come è emerso durante l’apertura ufficiale della Fiera dedicata al mondo della vite e del vino –  è una leva di richiamo importante se, come rilevato, 23 consumatori su 100 nel 2018 hanno fatto una vacanza in chiave enoturistica. In questa prospettiva il Friuli Venezia Giulia è indicato come la quinta meta più ambita dai visitatori, assieme alla Puglia, dopo Toscana, Piemonte, Veneto e Sicilia, ovvero le regioni più grandi per estensione e per volume turistico.
Il vino è cultura, un elemento di unicità che rende competitiva la Regione a livello internazionale, come dimostra il dato dell’export che rappresenta per il Friuli Venezia Giulia circa il 60% del mercato regionale; a livello nazionale il comparto vinicolo vale 14 miliardi di euro al consumo e 6,2 miliardi per esportazioni, con un delta invariato negli anni rispetto all’export della Francia (9,3 miliardi). L’Italia cresce all’estero soprattutto con gli spumanti (+15%) tra cui il Prosecco si attesta in vetta alla classifica delle bollicine.

Questi dati premiano il grande lavoro svolto dalla Regione – si sottolinea in una nota Arc – per promuovere congiuntamente enogastronomia e offerta turistica, come è stato evidenziato all’apertura ufficiale dello stand del Friuli Venezia Giulia, alla presenza del governatore Massimiliano Fedriga, dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, e dei presidenti del Consorzio delle Doc Fvg, Adriano Gigante, e del Consorzio Collio, Robert Princic.  Tuttavia, per Gigante il Friuli Venezia Giulia deve investire ancora nella promozione di un sistema consortile regionale per competere con regioni che si muovono da sempre con maggior unità, ma resta – come ha evidenziato Princic – la crescente volontà delle aziende di farsi protagoniste sul mercato.
A testimoniarlo è la presenza congiunta a Vinitaly della già ricordata Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa) e di PromoTurismoFvg, che da oggi a mercoledì 10 aprile proporranno diverse decine di eventi per presentare al mercato il territorio e le 110 cantine che espongono i loro vini allo stand regionale, cui si affiancano – come già detto nelle premesse – altri 70 produttori con stand propri. Sono oltre 13mila le bottiglie pronte ad essere stappate nei quattro giorni e 13 i sommelier dell’associazione regionale che accompagneranno le degustazioni nell’enoteca regionale.

Lo stand – è stato detto durante l’inaugurazione – esprime il meglio della capacità produttiva del Friuli Venezia Giulia, non solo nel campo vitivinicolo ma anche culturale. Un connubio che trova espressione nella collaborazione con la Scuola mosaicisti di Spilimbergo, a cui va il merito di aver arricchito lo stand regionale con i mosaici che riproducono il Fiocco di Aquileia, la rappresentazione musiva dell’intreccio dei rami di vite. Per il direttore della scuola, Stefano Lovison, “un simbolo del legame tra cultura, vino, mondo del lavoro e dell’economia”.
La grande rassegna enologica, dunque, è partita e adesso vivrà quattro giorni veramente di “fuoco”, pieni zeppi di contatti, degustazioni, accordi commerciali, presentazioni di iniziative, cioè di tutto quanto riguarda il settore della vite e del vino, nonché dell’enoturismo, comparto che vi è intimamente collegato. Come dimostrano le costanti azioni del Movimento turismo del vino del Friuli Venezia Giulia, guidato da Elda Felluga, che propone durante l’anno numerose iniziative atte a valorizzare il settore e che in Cantine Aperte di fine maggio ha il suo momento più intenso e qualificante.

Il Fiocco di Aquileia in mosaico.

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In copertina, degustazioni al grande stand dell’Ersa con 110 produttori.

(Foto Regione Fvg)

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