di Gi Elle
Terzo e ultimo giorno con “Olio e Dintorni”. Tra le manifestazioni odierne, a Oleis di Manzano spicca l’appuntamento che si terrà alle 10.30 nell’antico Foledor di Villa Maseri, dove ci sarà il convegno “Qualità e caratteristiche sensoriali delle olive da tavola in relazione alla tecnologia di produzione” tenuto dal dottor Vasilij Valenčič, dell’Istituto per l’olivicoltura del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria, durante il quale si parlerà della produzione mondiale di olive da tavola e della sua costante crescita, nonché della provenienza dei frutti, delle caratteristiche e dei loro requisiti, e dei vari sistemi di produzione.
Poi, a mezzogiorno, andrà in scena il Premio “Olio dell’Abbate” con la consegna del riconoscimento, un’opera degli artisti partecipanti agli Olivarelli, all’azienda produttrice di olio extravergine con la collaborazione dell’Ersa, del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, dello Studio tecnico Cattaruzzi Giovanni e dei Laboratori dell’Istituto tecnico agrario Paolino d’Aquileia di Cividale che, come ogni anno, partecipa a “Olio e Dintorni” e che ha appena conseguito il riconoscimento di miglior olio italiano “Pandolea”, premio del Ministero delle Politiche Agricole. Tornano poi alle 15.30 i laboratori OlioLab e alle 17 si terrà il corso di coltivazione e potatura dell’ulivo corredato da proiezione di fotografie assieme alla dimostrazione con degustazione dell’olio, a cura dei tecnici dell’Ersa Ennio Scarbolo e Marco Stocco (gratuito ed aperto a tutti). Seguirà con ritrovo alle 16.30 la passeggiata botanica “Conosciamo le piante del nostro territorio” con l’agronomo Gianpaolo Bragagnini.
Produzione di olive in Fvg.
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Ma qual è la consistenza della coltivazione dell’ulivo in Friuli Venezia Giulia? Ci sono poco più di 600 ettari, di cui 450 in piena produzione. Si registra inoltre una crescita della coltura di circa 30-40 ettari ogni anno. Sono circa mille le aziende interessate alla coltivazione dell’ulivo, in genere di piccole dimensioni (50-100 piante) per una produzione a uso familiare, con alcune invece, più grandi, di 10 e fino a una ventina di ettari. Sono poi una decina le ditte che hanno adottato il metodo biologico, dedicandovi circa 30 gli ettari in regione; tutte le altre utilizzano il metodo integrato.
L’ulivo, in Fvg, è coltivato prevalentemente in collina, anche se negli ultimi anni si sta diffondendo pure nella pianura. I migliori risultati con meno rischi – causati soprattutto dal freddo – si ottengono negli appezzamenti carsolini di Muggia e di San Dorligo della Valle, nonché nella zona del Collio, in quella dei Colli orientali, sulle colline moreniche di San Daniele e nella Pedemontana pordenonese. I frantoi autorizzati per la molitura delle olive per conto terzi sono: due a Trieste, di cui uno molto grande (lavora 20-25 quintali/ora) e tre in provincia di Udine. A Pordenone non ci sono frantoi e quindi le olive sono portate a Cappella Maggiore, in provincia di Treviso. Oltre a questi, si rileva una ventina di frantoi di proprietà aziendale.
In Friuli Venezia Giulia le aziende che confezionano e vendono le bottiglie di olio extravergine di oliva sono circa sessanta. Negli ultimi due anni la produzione di olive e di olio ha avuto un andamento alterno: nel 2016 sono stati prodotti oltre 15 mila quintali di olive pari a 2 mila quintali di olio (tutto di categoria extravergine di oliva); e nel 2017 abbiamo avuto una produzione di 10 mila quintali di olive pari a 1.200 di olio. Questo divario fra le due ultime annate è stato determinato da più fattori (l’ulivo tra l’altro, già di suo, tende ad alternare la produzione e ad annate di “carica” di solito corrisponde una di “scarica”), in più nel 2017 c’è stato un inverno particolarmente freddo (temperature minime arrivate anche a 14 gradi sotto lo zero), ma è stata la siccità invernale e primaverile, che ha mandato in stress le piante provocando una mancata allegagione della seppur abbondante fioritura. Quest’alternanza di produzione si è manifestata soprattutto in alcune aree più esposte al freddo di tutta la regione (stranamente anche le più siccitose nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile del 2017). A riprova di questo, dei 10 mila quintali di olive prodotte due anni fa, 8 mila sono raccolti nella sola provincia di Trieste che notoriamente ha un clima più mite. Anche quest’ultima fredda primavera ha creato non poca preoccupazione fra gli agricoltori, ma le basse temperature non sono state eccessive e si sono protratte per un periodo breve. L’annata 2018 sarà come quella del 2016 sia dal punto di vista quantitativo (15-16.000 quintali di olive) e di ottima qualità (pochissima mosca olearia in Friuli, mentre nella provincia giuliana la mosca ha fatto alcuni danni alle drupe peggiorando la qualità dell’olio). Purtroppo, manca tutta la produzione degli oliveti della pianura friulana e quella delle colline di San Daniele. In totale 60-80 ettari. La causa va ricercata nella famigerata cimice asiatica che quest’anno non solo ha gravemente danneggiato le mele, le pere e la frutta in generale, ma anche le olive. Ha iniziato a succhiare la linfa dei germogli delle piante, dopo l’allegagione (fine giugno) delle piccole olive facendole cadere. L’olio prodotto in regione è per il 95% di categoria extravergine alla fonte, indicativo del fatto che gli olivicoltori Fvg hanno un’ottima preparazione tecnica e professionalità.
Si aggiunga che il 50% dell’olio prodotto è destinato al consumo familiare, mentre il resto è commercializzato, confezionato e venduto sia direttamente in azienda (per la maggior parte) che tramite rappresentanti (di solito sono gli stessi che si occupano del vino), in Italia ma anche all’estero: Gran Bretagna, Usa, nel resto d’Europa sino all’Estremo Oriente. I prezzi sono medio-alti: tra i 15 e i 20 euro al litro.
Olivicoltura nel Golfo di Trieste.
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In copertina, olio extravergine di oliva. (Foto da Pickline)
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