di Gi Elle
E ora c’è anche in Friuli Venezia Giulia un’azienda agricola che beneficia del nuovo marchio europeo della “Specialità Tradizionale Garantita”- in questo caso “Latte-Fieno” -, produzione ottenuta senza l’impiego di insilati e di prodotti di origine animale, nonché ovviamente di Ogm. Come dire, una produzione perfettamente in linea con la regole dettate da madre natura, che escludono ogni manipolazione dell’uomo attraverso le sensazionali scoperte scientifiche degli anni più recenti. come quelle riguardanti appunto gli Organismi geneticamente modificati.
L’ha meritata la ditta zootecnica “La sisile” – che, tradotta in italiano, significa la rondine – condotta a Talmassons da Graziano Zanello. Si tratta della prima certificazione rilasciata dal Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità) nella nostra regione che garantisce proprio la Stg “Latte-Fieno”.
Come dicevamo, si tratta della denominazione protetta più giovane dell’Europa Comunitaria, essendo stata approvata dall’Ue soltanto nel 2016 e regolamentata dagli organismi italiani nel 2017. Nel nostro Paese esistono già un centinaio di aziende che utilizzano questa certificazione, ma appunto non c’era nessuna in Fvg. L’azienda di Graziano Zanello, dunque, è la prima a beneficiarne, oltre a essere stata tra le prime, nel settore zootecnico regionale, a certificarsi come biologica, nel 2015.
In Italia, le Stg sono soltanto tre: mozzarella, pizza e “Latte-Fieno”, appunto, e sono decisamente meno conosciute delle consorelle Dop e Igp, ma non meno importanti in quanto contribuiscono, in regione, a produrre un fatturato pari a 834 milioni di euro, come recentemente certificato da Qualivita, posizionando il Friuli Venezia Giulia al 7° posto nella Penisola.
Il direttore di Ceviq, Michele Bertolami, ha illustrato i principali dettami per la Stg “Latte-Fieno”, caratterizzata nell’obbligo per i produttori di alimentare le bovine con foraggi (almeno per il 75 per cento della loro dieta), escludendo – come dicevamo – insilati, prodotti di origine animale e Ogm. In questo modo, si produce un latte più saporito, che presenta pochi difetti organolettici, ridotta presenza di batteri e maggiore presenza di acidi grassi Omega 3.
Nell’azienda “La sisile” si allevano 140 capi bovini e si lavorano 100 ettari di terreno. Ogni vacca produce una media giornaliera di 23 chili di latte che viene trasformato in azienda (nella ex latteria di Turrida di Sedegliano) e poi venduto direttamente (compreso il primo e unico Montasio Dop friulano, a certificazione biologica).
«Quest’anno il Ceviq compie 10 anni e questo anniversario si apre proprio con una bella notizia – spiega il presidente, Germano Zorzettig -. Abbiamo iniziato la nostra attività dedicandoci esclusivamente al vino, ma ora certifichiamo pure le aziende biologiche, quelle a basso impatto ambientale e le Stg, come in questo caso. Crediamo che qualità e tipicità certificata possono rappresentare un volano di crescita per tutto il comparto agroalimentare regionale che, non solo, ha ancora ampi margini di sviluppo, ma ci vede forti investitori in questa direzione».
In Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità), insediatosi da qualche mese nella nuova sede di Pradamano, operano attualmente una dozzina di collaboratori che certificano i prodotti di oltre 2mila aziende.
Alcune bovine da latte dell’azienda. (Foto dal sito La sisile)
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In copertina, il produttore Graziano Zanello con Bertolami e Zorzettig, direttore e presidente di Ceviq.
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