di Gi Elle

Duecento candeline per “La Panarie”, la rivista di cultura friulana che il tarcentino Chino Ermacora – il “cantore del Friuli” per eccellenza – ideò, diresse e pubblicò fra il 1924 e il 1949. È, infatti, appena terminata l’annata editoriale che ha visto i festeggiamenti per il cinquantesimo della nuova serie, che già si comincia con quelli per il fascicolo numero 200, tanti sono i numeri usciti da quell’ormai lontano 1968. Il periodico trimestrale è pubblicato a Udine da La Nuova Base Editrice guidata dall’ingegner Vittorio Zanon.
E si tratta di un numero, quello di marzo, davvero interessante, ricco di proposte per la lettura e l’approfondimento. Gabriella Bucco offre uno splendido percorso storico attraverso la vita di Aurelio Mistruzzi e di sua moglie Melania, in occasione del recente allestimento udinese per festeggiarli quali “Giusti tra le Nazioni”. Si racconta di architettura con Chiara Gini che presenta l’opera nazionale e locale di Giovanni Michelucci, ma anche di un possibile ritorno a una vivace policromia del centro urbano di Udine secondo la lettura dello storico dell’arte Gilberto Ganzer.

Di stringente attualità è poi la proposta di Apisophia tramite il veterinario Sabrina Menestrina che ci invita a seminare fiori nei vasi, sui balconi, sui terrazzi per offrire alle api piante salubri da bottinare. A questo proposito, ricordiamo il recentissimo referendum della vicina Baviera per salvaguardare questi imenotteri e le drammatiche notizie regionali sulla decimazione degli alveari a causa dei pesticidi agricoli. Il viaggio a Riga, Capitale europea della cultura 2014 (titolo che quest’anno ha Matera, in Basilicata), del redattore Jurij Cozianin ci immerge, poi, nell’affascinante seduzione artistica e culturale di una città ricca di storia e prodiga nell’accoglienza.
Ma inizia in questo numero anche un viaggio in quattro puntate nella storia dell’abbigliamento attraverso i documenti e le testimonianze esaminate da Flaviano Bosco, che ci introduce grazie al “Trecentonovelle” di Franco Sacchetti. Quindi, si racconta di storia economica recente attraverso una compiuta analisi dei dati statistici della Banca d’Italia dal 1945 ad oggi relativa agli istituti di credito regionali nel lavoro di Stefano Miani e Mario Robiony. Arte contemporanea con le “voragini della luce” di Sergio Perini e con la “Saetta iridescente” del mosaicista di scuola spilimberghese Giulio Candussio che arricchisce la stazione della metropolitana presso il World Trade Center di New York.
Non può mancare poi il ricordo per alcune figure importanti recentemente scomparse, come l’onorevole Giuseppe Zamberletti “eroe nel terremoto”, il Maestro Giovanni Canciani ideatore della Mozartina di Paularo, il “principe dei monti” Sergio De Infanti; ma anche la memoria del professor Bruno Londero nell’anniversario della morte. Le rubriche classiche, un nuovo capitolo di recensioni librarie e molto altro ancora completano questo nuovo fascicolo 200 de “La Panarie”, per soddisfare le curiosità e i gusti di tutti i lettori.

“La panarie – scriveva Ermacora sulla prima pagina del numero 1 – è, com’è noto, il mobile vetusto che ogni casa possiede, nel quale da tempo immemorabile si conserva il pane buono e la farina odorosa, e dal quale emana la dolce poesia della mensa, cui s’aggiunge quella intima del focolare, centro della famiglia. Allo stesso modo, per una analogia spirituale, ne “La Panarie” un gruppo di giovani artisti e di studiosi, ai quali faranno eletta corona gli scrittori friulani, s’accingono ad illustrare con modernità d’intenti i problemi regionali e gli aspetti dell’attività friulana in tutti i campi: dall’artistico al letterario, dall’industriale allo scientifico, dal commerciale all’agricolo”. E questa è anche La Panarie” di oggi.

Chino Ermacora “cantore del Friuli”.

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In copertina, ecco come si presenta il numero 200 de “La Panarie”.

(Foto storica scuelefurlane.it)

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