di Lant Ator

VAL RESIA – Mentre Resia si appresta a celebrare una delle feste religiose più sentite, la “Šmarna Miša, che avrà il suo apice a Ferragosto, solennità dell’Assunta, Stolvizza, bel borgo della Valle che si incontra risalendo il suggestivo corso del torrente Resia, in questo fine settimana propone la “Festa dell’Arrotino”, giunta alla 22ma edizione e dedicata a uno dei mestieri più praticati dai resiani fino a non molti anni fa, tanto che nella frazione c’è anche un Museo che offre una ricca e documentata memoria di questo artigianato di cui beneficiavano anche in paesi del Friuli, dove appunto scendevano gli arrotini resiani, passando di casa in casa con le loro biciclette che una volta stazionate si trasformavano in “laboratorio”, prelevando coltelli e forbici da affilare, utensili che venivano poi restituiti a fine giornata con un “filo” perfetto. Oggi ormai anche tutto questo vive più nei ricordi che nella realtà, visti in tempi che sono mutati anche in Val Resia, per cui è preziosa la funzione proprio del Museo dell’Arrotino per tenere viva la memoria di queste genti serie e laboriose di antichissima origine russa, come racconta la bellissima villotta di Arturo Zardini: “Da la Russie l’antenât stabilît sot il Cjanin…”.

Ecco uno scorcio di Stolvizza.

La Valle è orgogliosa di questo suo passato e non perde occasione per ricordarlo. E un interprete fedele della storia e delle tradizioni è il Gruppo folcloristico Val Resia, guidato da Dino Valente, che avevamo applaudito qualche settimana fa a Bovec, in italiano Plezzo, dall’altra parte del monte Canin. E i danzerini proporranno proprio oggi, alle 18, i loro tipici balli ritmati dalle inconfondibili musiche di “cïtira” e “bünkula”, cioè il violino e il violoncello tipici di questi paesi. Il tutto assaporando la gastronomia della valle, nella quale componente fondamentale e irrinunciabile è il famoso Aglio di Resia, lo “Rozajanski Strok nell’idioma locale, presidio Slow Food che impreziosisce i piatti della zona. Come le ottime crespelle proposte alla Baita Alpina, assieme a deliziosi crostini e a saporiti intingoli con selvaggina, solo per citare alcune delle proposte della festa.

Il Gruppo folk Val Resia.

Questa è dunque la domenica di Resia in attesa, appunto, della “Šmarna Miša” che invita nella Valle da martedì a Ferragosto. Ma chi vi sale o ridiscende può approfittare anche di una interessante puntatina nella dirimpettaia Moggio, visitando il centro storico nella parte alta del paese. Dal sagrato dell’Abbazia di San Gallo si apre uno splendido colpo d’occhio sul sottostante Canale del Fella, ma oltre ad appagare la vista con questa immagine suggestiva, si potrà ammirare, tra l’altro, la storica Chiesa e la vicina Torre medioevale, sede di frequenti e belle mostre soprattuto d’arte.

L’Abbazia di Moggio e la Torre.

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E nella Valle anche la musica metal

Nella Valle oggi si conclude “eResia Metalfest 2019”, che era cominciata ieri nel campo sportivo in riva al torrente, richiamando tanti appassionati di questo genere musicale. Numerosi i gruppi che saliranno sul palco anche nella serata conclusiva. Ecco nelle immagini due fra quelli applauditi ieri: i veneti “Chronic Hate” e gli sloveni “Noctiferia”. 

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In copertina, immagine del torrente Resia sulla strada per Stolvizza. 

(Foto Daniel Longo)

 

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