Pordenone “indaga” sulla nostra intelligenza e sul suo “motore”: il cervello.  E lo farà in quattro appuntamenti in questo mese di ottobre per il nuovo ciclo di conferenze “Affascinati dal cervello”, format giunto al 12° anno, promosso dall’Istituto regionale di studi europei del Friuli Venezia Giulia e ideato da Laura Zuzzi. L’edizione 2019 ruota sul tema “I mille volti dell’intelligenza umana”, un percorso in quattro tappe per esplorare quanto arte, filosofia, psicologia siano coinvolte attivamente nello studio delle neuroscienze. Introdurrà e coordinerà gli incontri Marcello Turconi. ricercatore e divulgatore, collaboratore scientifico alla Sissa di Trieste.
«Migliaia di miliardi di connessioni nel nostro cervello ci permettono di svolgere attività dalle più basilari e involontarie a quelle più complesse: è proprio grazie a queste connessioni e alla loro evoluzione nel tempo che nell’essere umano si è sviluppata l’intelligenza. Col tempo si è poi capito che questa dote non è unica, ma è costituita da tante sfaccettature. C’è l’intelligenza più razionale, quella emotiva, quella linguistica, quella artistica», spiega Laura Zuzzi, presidente di Irse, che da dodici anni ha aperto uno spazio di seria divulgazione sui progressi delle neuroscienze.

Martina Ardizzi

E proprio a partire dalla relazione tra il cervello e l’esperienza estetica prenderà avvio il ciclo di incontri domani 3 ottobre, alle 15.30 –  l’appuntamento, come quelli successivi, si terrà alla Casa Antonio Zanussi, in via Concordia 7 -, con la conferenza “Empatia ed espressione estetica” tenuta dalla neuroscienziata Martina Ardizzi, ricercatrice del gruppo di Vittorio Gallese dell’Unità Neuroscienze dell’Università di Parma, coordinatrice di diversi gruppi nazionali e internazionali e autrice di diversi articoli in riviste scientifiche.
«L’esperienza estetica, intesa come apprezzamento  e conseguente riproduzione del bello – spiega la neuroscienziata  – è uno dei tratti distintivi della specie umana, un filo rosso che accompagna l’essere umano, dai dipinti rupestri all’arte moderna, e di cui ora sono sempre più i chiari i meccanismi d’azione. Grazie alle tecniche di indagine a disposizione della ricerca in ambito neuroscientifico e cognitivo è infatti possibile identificare le strutture e i circuiti cerebrali che si attivano quando osserviamo un’opera d’arte, o quando la stiamo creando: in questo modo, nel corso degli anni, gruppi di ricerca di tutto il mondo, come l’equipe di Parma che rappresenta un’eccellenza del panorama scientifico internazionale, hanno disegnato una sorta di mappatura neurale di questo tipo di intelligenza. L’analisi di queste strutture ci guida verso i famosi neuroni specchio, cellule che si attivano nel nostro cervello in risposta al movimento eseguito da altre persone: esse rappresentano la base fisiologica dell’empatia, indice della cosiddetta “intelligenza emotiva”, e rispondono in maniera sorprendente anche in risposta all’osservazione di un’opera d’arte».

Altri relatori: Armando Massarenti, Magali Rochat e Marzo Zorzi.

La prossima settimana successiva, giovedì 10 ottobre, sarà il giornalista e filosofo della scienza Armando Massarenti a intervenire per presentare il suo recente libro “Metti l’amore sopra ogni cosa. Istruzioni per vivere bene tra filosofia e neuroscienze”, con l’introduzione di Laura Zuzzi. Lo sviluppo del bambino: dalla cognizione motoria alla cognizione sociale” è l’ambito di indagine della psicologa clinica Magali Rochat che interverrà a Pordenone giovedì 17 ottobre, Rochat è ricercatrice all’Istituto delle Scienze Neurologiche Bellaria di Bologna, si è formata con il gruppo dei ricercatori che ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio e specializzatasi in Francia nel laboratorio di Isabelle Barthélémy, responsabile del Centro per i disturbi dello spettro autistico.
Giovedì 24 ottobre chiuderà la 12ma edizione Marco Zorzi, professore ordinario all’Università di Padova dove insegna Intelligenza artificiale e Psicologia cognitiva. A Pordenone illustrerà le più avanzate ricerche applicative dell’intelligenza artificiale per meglio comprendere il funzionamento dell’intelligenza umana, per esempio in ambito biomedico, come dimostrano recenti ricerche che hanno utilizzato la simulazione al computer per indagare le cause della dislessia e per studiare alcuni deficit cognitivi.

Gli incontri si terranno nell’Auditorium Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone (via Concordia 7), con ingresso aperto alla città e partecipazione gratuita.
Info IRSE – Istituto Regionale di Studi Europei del Friuli Venezia Giulia telefono 0434 365326 www.centroculturapordenone.it/irse

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In copertina, disegni rupestri: prime espressioni dell’intelligenza umana. (da Wikipedia)

 

 

 

 

 

 

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