di Claudio Soranzo

Si chiama “Bosco Sacile”, ma si trova a Carlino, nella Riviera Friulana, ed è una delle ultime antiche foreste che conservano le specie native della nostra pianura, nonchè Zona di protezione speciale e appartenente alla rete Natura 2000 per la conservazione della biodiversità. In passato l’area è stata danneggiata e ora si punta a riportare la foresta al suo grado di naturalità originario. Secondo un piano di gestione forestale, accanto agli interventi di miglioramento e riforestazione – tra cui la pulizia del bosco e l’impianto di 5 mila alberi autoctoni di quercia, carpino e altre specie secondarie -, in un’ottica di coinvolgimento attivo del territorio, il progetto prevede anche la riapertura dell’area al pubblico con eventi dedicati alle scuole e alla popolazione locale, nonché la manutenzione dei percorsi. Come garanzia della qualità della gestione, per il bosco si è intrapreso un percorso al fine di ottenere la certificazione Fsc (Forest Stewardship Council), lo standard indipendente e di parte terza di gestione forestale sostenibile, più rigoroso e riconosciuto al mondo.
Ad avviare un interessante progetto di ripristino per “Bosco Sacile” è un’azienda goriziana che produce microfibra ecologica, ricavata con bottiglie di plastica riciclata, diventata in breve tempo un prodotto del segmento lusso, che ha conquistato il mondo automotive. Il suo nome è Miko, l’azienda produttrice di “Dinamica” (questo il nome registrato della microfibra ecologica) che con il suo ambizioso, ma reale obiettivo di riforestazione, intende compensare al 100% la Co2 emessa da tutta l’organizzazione. In pratica, Miko si fa carico totalmente del proprio impatto ambientale e in 5 anni diventerà “carbon neutral”.

La sede di Miko e la microfibra.

Questi nuovi passi sulla strada della sostenibilità, Miko li ha percorsi avviando una partnership con Etifor, spin-off dell’Università di Padova che affianca le aziende nel valorizzare i prodotti e i servizi della natura, realizzando – come in questo caso – progetti forestali per la compensazione di Co2, attuata completamente attraverso il progetto di ripristino e conservazione – come già accennato – del “Bosco Sacile”, attraverso interventi di riforestazione e miglioramento forestale che garantiscano la cattura e la conservazione di 5.600 tonnellate di Co2 all’anno (quelle cioè prodotte in un anno dall’azienda) e generano importanti impatti sociali e ambientali, non solo positivi ma anche misurabili.
Con questa iniziativa innovativa, Miko è tra le Pmi italiane pioniere della sostenibilità. Il titolo se l’è guadagnato ben 22 anni fa, nel 1997, quando assieme al colosso giapponese Asahi Kasei brevettò la materia prima di “Dinamica”, realizzata appunto con plastica riciclata. Miko è stata allora una delle prime imprese italiane particolarmente sensibili alla salvaguardia ambientale e ancora oggi è impegnata nella ricerca di iniziative che possano incrementare le misure di gestione responsabile dell’ambiente. Oltre al mantenimento delle certificazioni di Sistema e dell’Epd Process (la dichiarazione ambientale certificata di prodotto), Miko ha realizzato il Csr Report (responsabilità sociale aziendale) centrato sul tema della sostenibilità a tutto tondo.

Lorenzo Terraneo, ad di Miko.


“Da sempre ci sta a cuore il tema ambiente – spiega Lorenzo Terraneo, amministratore delegato di Miko – basti pensare a ‘Dinamica’, messa a punto con l’intento di riciclare plastica Pet, o al nostro ciclo produttivo ad acqua, che non solo è amico della pelle (utilizza solo coloranti atossici ed è antimicrobico e traspirante), ma anche del pianeta, riducendo le emissioni di Co2 e mantenendo inalterate le caratteristiche tecniche e le qualità del prodotto”. Terraneo ha, inoltre, sottolineato come le implicazioni positive di questo percorso tocchino diversi livelli: “Investiamo in un progetto di riqualifica di un bosco del territorio perché genera impatti positivi sull’ambiente e perché contribuisce alla costruzione di una cultura della sostenibilità attraverso il coinvolgimento di enti, scuole e altre realtà nella ricostruzione della foresta. Questo impegno preso assieme a Etifor – prosegue l’ad goriziano – ci pone al centro di una cultura consapevole di una sostenibilità condivisa sul territorio. Saranno pure rilasciati certificati sulla compensazione delle emissioni di Co2 generate dal nostro stabilimento di Gorizia”.

Etifor, da parte sua, garantisce che le foreste e i territori vengano gestiti in modo responsabile. “Ci impegniamo per trasformare i boschi del territorio nazionale in nuovi polmoni verdi che miglioreranno la vita e l’ambiente, mitigando gli effetti del cambiamento climatico – commenta Lucio Brotto, di Etifor -. Nel farlo, motiviamo dipendenti e comunità locali nel rispetto dei migliori standard di sostenibilità internazionali. Inoltre, per aumentare la partecipazione e la tutela dell’area, abbiamo deciso di mettere a disposizione dei cittadini la possibilità di adottare fino a 1.000 alberi da piantare attraverso WOWnature, la nostra piattaforma online che permette proprio ai cittadini di sostenere questo tipo di progetti, nel proprio territorio”.

L’interno della Mercedes CLA.

Nel 2018 Miko ha venduto quasi 3 milioni di metri di “Dinamica”. “Un successo sorprendente che non potevamo prevedere quando abbiamo iniziato a puntare sull’auto nel 2008 – ci racconta ancora Terraneo – ed è subito piaciuta: le prime conferme arrivarono da General Motors con il rivestimento di un modello della Malibu e poi l’interesse arrivò anche in Europa”. La svolta nel 2012 quando “Dinamica” entrò nel pacchetto più venduto delle Classe A di Mercedes-Benz, fino ad arrivare a oggi a rivestire praticamente tutti i modelli dalle coupè e, cabrio, a Sw e Suv. Anche la collaborazione con Ford crebbe in modo esponenziale e ora Miko è l’unico fornitore per i loro progetti in America, Europa e Asia sia nei pacchetti sportivi sia in quelli d’alta gamma.
Per quanto riguarda il giro d’affari dell’azienda (partita nel 2008 con 8 milioni di fatturato, arrivati a 80 nel 2017 e vicino ai 100 l’anno scorso), secondo le previsioni crescerà ancora nei prossimi anni. Sono quasi 80 i modelli di auto in produzione principalmente con case automobilistiche europee e i progetti nei prossimi due anni sono in continuo aumento grazie a un notevole incremento di lavoro con il Gruppo Volkswagen per Golf, Polo, Tiguan, Touran, up!, Caddy e tutti i modelli R-Line. Hanno scelto “Dinamica” anche General Motors, soprattutto per Cadillac, e Chevrolet, Volvo, Mini, Porsche, Land Rover per la nuova Velar, Jaguar, Citroen per la linea DS, Alfa Romeo e il Gruppo Renault per gli interni della nuova Alpine A110.

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In copertina e qui sopra due immagini di “Bosco Sacile” oggi a Carlino.

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