di Gi Elle
Una edizione, la 53a, che rimarrà nella storia del “Festival della Canzone Gradese” che ha incoronato Andrea Barzellato e Alessandro Sinatra (sì, proprio lo stesso cognome del grande Frank, “The Voice”) con “Via de là”, su testi dello stesso Barzellato. Quindi, al secondo posto si è classificata la canzone “Al sielo de setembre”, cantata da Elena Marchesan con parole e musica di Giulia Daici. Terza, invece, “Raconteme la to storia”, eseguita da Raimondo Corbatto e Chiara Sideri su testi e musica di Andrea Marchesan. Ma tutte le canzoni, anche se non sono salite sul podio accanto a quella “regina”, sono state accolte e salutate con tantissimi applausi dal pubblico che gremiva il Palazzo regionale dei Congressi. Ecco, dunque, gli altri sette motivi (dieci infatti quelli in gara): “Al nostro tenpo”, parole e musica Stefano Zentilin, voce Simone Zentilin; “La vose de le onde”, parole e musica Andrea Marchesan, voce Samuel Pozzetto; “Resta co’ me”, parole e musica Antonio e Luca Pastoricchio, voce Antonio Pastoricchio; “Musicanti”, parole Mauro Marchesan, musica Giorgio Tortora, voce Francesco Gregori; “T’hè sercao”, parole Aldo Tognon, musica Franco Giordani, voce Franco Giordani e Sara Peroni; “’Na Farfàla”, parole Stefano Dovier, musica Alessandro Marchesan, voce Emanuel Olivotto; “Xe solo amor”, parole e musica Gian Marchesan, voce Fabio Cecchetto.
I concorrenti secondo e terzo.
Da ricordare, poi, che il Premio Giacometto Zuberti della Cooperativa Pescatori è stato assegnato a “Raconteme la to storia” di Andrea Marchesan, motivo che tratta lo scottante tema della violenza di genere: il riconoscimento è stato consegnato all’autore dal parroco monsignor Michele Centomo. Quindi il Premio internazionale della giuria è andato a “’Na farfala”: Alessandro Lovato l’ha consegnato a Stefano Dovier e Alessandro Marchesan. La giuria di qualità, invece, ha deciso di premiare “La vose de le onde” di Andrea Marchesan. Tra i ricordi dell’edizione 2019 quello di Ilario Fanò, autore scomparso qualche mese fa, e di Luciano Facchinetti “Siego” al quale sarà dedicata una festa l’11 maggio prossimo, all’auditorium Biagio Marin, con l’esecuzione di numerose sue composizioni riadattate da Giorgio Tortora per orchestra. Anche in questa edizione c’era la giuria “Graisani nel mondo” che ha permesso di far votare ai numerosi isolani che risiedono all’estero direttamente da Stati Uniti, Brasile, Argentina, Svezia, Germania, Austria, Finlandia e Gran Bretagna.
Come annunciato, uno speciale riconoscimento è andato al poeta e scrittore “graisano” Giovanni Marchesan “Stiata”. I suoi libri, le sue canzoni, i suoi racconti esaltano la parlata locale e mettono in evidenza quelle colorazioni che spesso rimangono nascoste. Un vero e proprio omaggio, dunque, alla produzione di “Stiata” (da anni residente a Graz, capoluogo della Stiria) che fu proposta negli “anni ruggenti” sul palcoscenico dall’indimenticabile Giglio Boemo e Nevio Scaramuzza, e da Ferruccio Tognon per quanto concerne la parte musicale, oggi invece interpretata con grande bravura in campo teatrale da Tullio Svettini assieme a Luciano Cicogna. Grazie a questo riconoscimento speciale, è stato possibile ascoltare in anteprima un tributo ai testi del premiato con l’accompagnamento di Marta Chiusso, al pianoforte.
Il premio a Giovanni Marchesan”Stiata” e quello dei “Graisani nel mondo”.
E’ apparsa, dunque, la parola “Fine” anche su questa nuova edizione del “Festival della Canzone Gradese”, un “importante appuntamento – ha osservato Leonardo Tognon, che ha presentato la serata al Palacongressi assieme alla brava Daniela Guzzon e ad Elia Verginella – per l’Isola, ma non solo. Una tradizione che si tramanda, con una sua struttura ben definita, dal 1946 ma che vede le sue radici risalire addirittura prima con il ‘Veglion del Pescaor’, festa che vedeva il suo culmine alla mezzanotte con il canto di una poesia musicata. Poesie che poi sono entrate nella tradizione gradese più vera come la celeberrima ‘Mamola’, composta proprio 73 anni fa”.
Sul palcoscenico del Palacongressi, tra i vari ospiti, direttamente da Macete, Flavio Furian e Maxino. Due artisti straordinari che hanno raccontato attraverso la loro ironia le gesta della “Boba de Borgo”, proponendo una rassegna di personaggi e canzoni, in un legame anche culturale e dialettale tra due località – Trieste e Grado – unite sì dal mare del Golfo, ma anche da declinazioni similari.
Monsignor Centomo premia Andrea Marchesan; sotto, Quelli del Festival.
Infine, a sipario calato, ricordiamo che Quelli del Festival hanno organizzato la gara canora di concerto con la Cooperativa Pescatori e il Comune di Grado, nonché con il supporto indispensabile della Fondazione Cassa di Risparmio e della Regione Fvg. Nutrita e importante, poi, la collaborazione di numerosi volontari e di varie associazioni gradesi (Sogit, Protezione civile, Scout Agesci, Associazione Castrum, Paquita Dance Ballet). Tutti hanno generosamente contribuito ad allestire un grande Festival, di quelli che si ricorderanno a lungo. Spronando a fare ancora meglio il prossimo anno, affinché questa sentitissima tradizione isolana continui a tenere viva la “graisanità”, tramandandola alle future generazioni.
Infine, la coloratissima scenografia.
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In copertina, i vincitori Andrea Barzellato e Alessandro Sinatra.
(Servizio fotografico di Nicolò Tomasin)
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