Arturo Brachetti, l’impareggiabile trasformista, protagonista oggi e domani al Teatro Verdi di Pordenone. La sezione Prosa, firmata dalla consulente artistica Natalia Di Iorio, avvia infatti quest’anno una piccola sottosezione dall’evocativo titolo “L’apparenza inganna” dedicata a chi ama il divertimento, il garbo e la leggerezza, ma non la superficialità. Ad inaugurare lo speciale percorso in scena proprio il maestro del trasformismo contemporaneo, conosciuto in tutto il mondo per fantasia ed estro magico. Oggi alle 20.30 e domani con doppia replica (ore 16.30 e 20.30), ritorna sul palcoscenico pordenonese Arturo Brachetti con la sua ultima creazione “Solo. The Legend of quick-change”. Uno spettacolo-evento che si preannuncia già come un sold out in ogni ordine di posti, una vorticosa girandola di cambi d’abito e personaggi, un viaggio immaginifico che lascia sempre il pubblico estasiato.
Dopo il trionfale debutto in Francia, Italia e Svizzera (oltre di 300 mila biglietti venduti in 300 repliche) questo nuovo, coinvolgente one-man-show di Brachetti è un grande assolo d’artista, un ritorno alle origini per uno spettacolo che apre le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie; una casa senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire. Dentro ciascuno di noi esiste una casa come questa, dove ognuna delle stanze racconta un aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo limite è la fantasia. Reale e surreale, verità e finzione, magia e realtà: tutto è possibile insieme al più grande maestro mondiale di quick-change che mette adesso in scena un varietà surrealista e funambolico, in cui immergersi lasciando a casa la razionalità. Nello spettacolo protagonista è il trasformismo, quell’arte che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la fa da padrone con oltre 60 personaggi, molti ideati appositamente per questo show.

Ma in “Solo” Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica “sand painting” e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori nello show. Dai personaggi dei telefilm celebri a Magritte e alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta con i raggi laser in stile Matrix, Brachetti tiene il ritmo sul palco: 90 minuti di spettacolo puro pensato per tutti. Uno show magico e affascinante che pensa ai bambini e al bambino che è in ognuno di noi, ma non manca di ironia e irresistibile cattiveria.

La carriera di Brachetti comincia a Parigi negli anni Ottanta, dove esordisce e diventa per anni l’attrazione di punta del Paradis Latin. Da qui in poi la sua carriera è inarrestabile, in un crescendo continuo che lo ha affermato come uno dei pochi artisti italiani di livello internazionale, con una solida notorietà al di fuori del nostro paese. Si è esibito ai quattro angoli del pianeta, in diverse lingue e in centinaia di teatri. Il suo precedente one man show, “L’uomo dai mille volti”, è stato visto da oltre 2 milioni di spettatori. L’artista torinese oggi vanta una “galleria” di oltre 400 personaggi, di cui può arrivare a interpretarne 100 in una sola serata, cambiando da uno all’altro in poco più di un secondo, quanto un battito di ciglia. Per tutto questo è stato inserito nel Guiness dei primati come il più prolifico e veloce trasformista al mondo.

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In copertina e all’interno una picccola galleria delle trasformazioni di Arturo Brachetti.

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