Tre interessanti proposte musicali e artistiche, tra oggi e domani, a Trieste e a Pordenone. Vediamo, allora, di che cosa si tratta.

TRIESTE – “Ascoltare per ripensare l’Amare”: in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, oggi alle 18.30, al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, un evento che nasce dall’idea di raccontare le vicende narrate da alcuni famosi standard jazz. Del jazz si conoscono la musica e raffinata tessitura di note sul pentagramma. Ma ci sono anche le parole e le storie. E sono queste storie che vengono raccontate in un intreccio di buona musica e testi scelti. Si esibiranno il Them Trio con Margherita Baggi, voce, Camilla Collet, batteria e percussioni, e Piercarlo Favro, chitarra elettrica, con letture a cura dalle allieve della classe di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica Maria Pradal e Martina Spessot. In apertura il Prefetto di Trieste Valerio Valenti saluterà l’iniziativa assieme ad un rappresentante della Questura cittadina. A seguire, sarà presentato il Codice di condotta per la prevenzione e il contrasto alle molestie del Conservatorio con l’intervento della giurista Maria Dolores Ferrara. L’appuntamento odierno è inserito nella rassegna “Donne tra musica e parole”, è ideato e promosso dal Comitato Unico di Garanzia ed è dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per risaltarne la forza, accrescerne la confidenza e affermare, ancora una volta, no alla violenza, attraverso la forza vibrante, coinvolgente della musica e la forza evocativa delle parole, senza dare ulteriore adito ad estremismi basati sul concetto di “femminismo”.  Il problema della violenza sulle donne non va considerato come un problema emergenziale a cui dare risposte di emergenza, bisogna invece dare risposte di sistema, facendo prevenzione, formazione, sensibilizzazione, cercando di raggiungere un pubblico e sensibilità sempre più vaste per cambiare lo sguardo e aumentare la consapevolezza, in particolare tra le giovani generazioni. La musica, quindi, si rende veicolo per interpretare la vita, coglierne le sfumature e diffondere messaggi, un’occasione di riflessione e sensibilizzazione culturale sul fenomeno della violenza di genere, ponendo poi l’accento sull’importanza di promuovere la cultura della denuncia, del riscatto. Ingresso libero, info: www.conts.it.

Piercarlo Favro e Margherita Baggi.

TRIESTE – E sempre al Tartini, domani, alle 20.30, nell’ambito del cartellone autunnale, appuntamento con il secolare repertorio di uno dei più antichi strumenti della cultura occidentale, con l’organista tedesco Arvid Gastesecutore e docente d’organo apprezzato in tutto il mondo. Il repertorio della musica d’organo abbraccia un arco temporale molto ampio di più di cinque secoli: si tratta di uno strumento dotato di una delle più ricche letterature musicali strumentali, varie nel genere e nello stile di ambito sia sacro, sia profano. A Trieste, Gast proporrà un programma che spazia dallo Stylus Fantasticus di Dietrich Buxtehude che proprio a Lubecca incontrò e conobbe Johann Sebastian Bach (anch’esso in programma domani), fino al novecentesco Tilo Medek e al contemporaneo Franz Danksagmüller (del quale eseguirà l’Estampie composta per il primo concorso organistico di Lubecca del 2007) passando per l’ottocento di Felix Mendelssohn Bartholdy. L’organo si è evoluto nel corso della storia e oggi, l’Europa musicale continua a riservare all’organo un rilevante ruolo, soprattutto oltralpe tra Germania, Francia e Olanda, dove il repertorio discende da una lunga e diffusa tradizione improvvisativa, che traduce in stilemi e modelli compositivi le pratiche di esecuzione estemporanea. L’evento, realizzato in collaborazione con Musikhochschule Lübeck, è come sempre proposto con ingresso gratuito su prenotazione, info +39 040 6724911 www.conts.it.

L’organista tedesco Arvid Gast.

PORDENONE – Viene riallestita da domani nel foyer del Teatro Verdi la mostra dedicata alla pittura del compositore triestino Giampaolo Coral “Musica su tela”, la prima di una serie di esposizioni con cui il Verdi vuole portare all’attenzione del suo pubblico artisti ed opere legati, a vario titolo, alla dimensione teatrale e musicale. La mostra – che resterà aperta ad ingresso libero in tutte le giornate di spettacolo – è ancora curata dallo storico e critico dell’Arte Fulvio Dell’Agnese, ma in questa riapertura amplia i suoi contenuti affiancando ai dipinti di Coral la personale lettura dell’esposizione da parte degli allievi del Liceo artistico “Enrico Galvani” di Cordenons attraverso una serie di produzioni grafiche e video. È quasi istintivo leggere le partiture del Coral musicista come lo sviluppo di un progetto grafico, che articola il suono attraverso una costruzione propriamente visiva. Le note non sono mai pura decorazione di raccordo fra il diletto della pittura e la dimensione di lavoro del compositore: come nella scrittura musicale, il pentagramma e le varie annotazioni si articolano come sistema segnico capace di strutturare fisicamente l’immagine. La vita del compositore triestino Giampaolo Coral, che inizia a comporre giovanissimo ed esordisce in Germania con la sua prima opera orchestrale – il Requiem per Jan Palach e altri – cinquant’anni fa, nel 1969, è completamente intrisa della sua arte, musicale e pittorica. Nella grande casa di Monika e Giampaolo Coral, a Trieste, le porte sono quasi tutte dipinte: i vetri o la struttura sono stati immancabilmente trasformati in supporto per un tessuto di linee, simboli e colori. “L’ambizione – spiega il presidente del Verdi, Giovanni Lessio – è quella di non costruire semplicemente mostre di artisti visivi all’interno di un teatro, ma di prolungare la vibrazione della messa in scena e dell’interpretazione, che del teatro pervade gli spazi, nelle riflessioni pittoriche, fotografiche, plastiche firmate da chi al palcoscenico o alla dimensione concertistica è strettamente legato da affinità elettive o consumate militanze professionali”. Particolarmente rilevante per il progetto la collaborazione con il Liceo Artistico “E. Galvani” di Cordenons, ai cui studenti erano stati, appunto commissionati una serie di commenti visivi sull’esposizione che adesso vengono esposti assieme alle opere. In occasione dell’inaugurazione di domani alle 17.30 – presenti lo stesso Lessio, il curatore Dell’Agnese, il dirigente scolastico del Galvani, Enrico Quattrin, e gli studenti – la presentazione del catalogo della mostra.

Un’opera e Giampaolo Coral.

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In copertina, la batterista Camilla Collet oggi protagonista al Conservatorio Tartini di Trieste.

 

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