di Gi Elle

La donna, quando la mentalità era molto diversa rispetto a oggi, aveva spazi limitati nelle espressioni artistiche, specie nel campo musicale. Ma una eccezione c’è, bellissima: Fanny Mendelssohn, sorella del più famoso Felix, la quale, ribellandosi alle imposizioni della famiglia, si mise pure lei a scrivere musica, producendo pagine poco conosciute ma di grande fascino. E della compositrice tedesca è stata eseguita a Trieste un’applauditissima Ouverture in do maggiore dalla  Camerata Potemkin”, formazione orchestrale giovanile diretta da Elia Grigolon -, studente, come lui stesso ha tenuto a sottolineare – che ieri pomeriggio è stata protagonista di un concerto, molto apprezzato dal folto pubblico, che si è raccolto al Magazzino 26, in Porto Vecchio, nell’ambito della Bid 19, Biennale internazionale d’arte femminile. La proposta culturale era di Gente Adriatica e di Progetto area giovani.
Infatti, come avevamo annunciato, il programma voleva essere un omaggio e un riconoscimento al ruolo delle donne interpreti e compositrici nella musica classica. E con questo bel brano, scelto fra le decine di concerti scritti appunto da Fanny Mendelssohn, l’orchestra in formazione sinfonica allestita e diretta con piglio sicuro e disinvolto da Grigolon, ha dato una chiara dimostrazione di quanto il genio femminile possa essere capace.

Ecco le orchestre sinfoniche e d’archi dirette da Elia Grigolon.

Una bravura che, nel brano con cui era stata aperta la serata, era stata riscontrata – ma si trattava soltanto della conferma di un talento ormai largamente apprezzato nel panorama musicale italiano – nella violinista Giada Visentin, già diplomata al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. E proprio del grande compositore di Pirano la giovane musicista ha eseguito il trascinante concerto D56 per violino solo e orchestra d’archi.
Moltissimi gli applausi, come dicevamo, per la Camerata Potemkin”, che si è congedata con un bis  di Henry Purcell che ha regalato un Adagio di grande suggestione. L’orchestra giovanile, diretta appunto da Elia Grigolon, è formata da alcuni dei migliori studenti e diplomati al citato Tartini” e al Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine. La formazione svolge la sua attività in autonomia ed è accreditata al Pag, cioè al citato Progetto area giovani del capoluogo giuliano. I suoi componenti, tra i 16 e i 30 anni, provengono da diverse parti del Friuli Venezia Giulia e sono un esempio d’integrazione tra le varie comunità del territorio come l’italiana, la slovena e la serba. Si sono già esibiti in diversi concerti sia nella nostra regione che in Slovenia e Croazia.

E ora il settore di fiati e timpani. 

Ecco, dunque, tutti i giovani protagonisti del concerto. Violini I: Giada Visentin, Jovana Jovanović, Nada Šarković, Dina Tošić; violini II: Tamara Mikulic, Simone Sette, Anja Milutinovic, Daniel Longo; viole: Rachele Castellano, Marina Denovic, Alessio Bergamasco; violoncelli: Francesco Pinosa, Nicolò Bernes; contrabbassi: Matteo Bucci, Simone Lanzi; flauti: Manuel Chiappin, Sara Brumat; oboi: Irene Fiorino, Elisa Bernes; clarinetti: Ettore Pelaschiar, Alberto Forti; fagotto Lorenzo Loberto; corno Marco Cernecca; trombe: Giacomo Vendrame,Luca Bellodi; timpani Alessio Morpurgo;  direttore Elia Grigolon.

Due immagini del folto pubblico.

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In copertina, la violinista Giada Visentin esegue Tartini.

 

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