di Gi Elle
Non solo all’Epifania, per rievocare l’arrivo in città del Patriarca Marquardo, ma anche in agosto è tradizione, ormai da una ventina d’anni, che Cividale faccia un tuffo nel Medioevo. E, proprio in questo fine settimana, l’antica capitale longobarda vivrà intensamente le rievocazioni del “Palio di San Donato”, il cui apice è in calendario nella giornata di domenica quando si renderà omaggio al Patrono della città ducale anche con solenni celebrazioni religiose in Duomo. Numerose le manifestazioni in programma, tutte intonate all’Età di Mezzo e fra queste segnaliamo una che si inserisce perfettamente nel clima dell’epoca considerata. Domani, alle 10, nel chiostro della Chiesa di San Francesco, presso il Villaggio Popolani, sarà infatti presentato il libro “Natura & Colore. Nuove prospettive dell’arte tintoria”, di Ennia Visentin, nell’ambito della collana “Pagine dall’Ecomuseo”. Che è quello delle Dolomiti Friulane e che fa espressamente riferimento alla Val Tramontina.
“Al tempo di Dante – spiega l’esperta – esistevano colori dai nomi e dalle provenienze misteriose. Colori che solo i grandi tintori erano in grado di produrre su drappi operati di lana, seta e bisso, utilizzando ricette segrete che venivano tramandate con grande zelo da maestro ad allievo. Da allora il colore ha percorso un lungo cammino al passo con l’evoluzione del costume, fino ad arrivare a un nuovo modello etico-culturale per una moda eco-sostenibile… naturale e sicura per le persone e per l’ambiente”.
E proprio su questa affascinante tematica, nella stessa Val Tramontina, in giugno si era tenuta una bella e importante manifestazione, pure denominata “Natura & Colore” e dedicata alle piante tintorie, che ogni anno viene ospitata in luoghi diversi della provincia di Pordenone. L’appuntamento prevedeva, infatti, una serie di incontri, seminari, tavoli di lavoro, dimostrazioni, laboratori, dove esperti provenienti da tutto il Triveneto avevano messo a disposizione esperienze, competenze, progetti e intenti su quella che potrebbe rappresentare una nuova e interessante opportunità di sviluppo del territorio. Per esempio, quest’anno è stata riservata particolare attenzione alla lana prodotta dalla tosatura delle pecore del Consorzio delle Valli e delle Dolomiti Friulane, che raggruppa 25 aziende, a gestione prevalentemente familiare, con un totale di circa 700 capi allevati.
La filiera delle piante coloranti prevede la coltivazione di vegetali dai quali estrarre sostanze per la tintura di fibre tessili naturali vegetali e animali, ma ancora più interessante e innovativo è l’utilizzo degli scarti, vegetali o sottoprodotti derivanti dalla trasformazione agroalimentare, per l’estrazione dei colori naturali.
Tutte tematiche approfondite proprio nella pubblicazione “Natura & Colore. Nuove prospettive dell’arte tintoria”, che sarà appunto presentato domattina. Il libro nasce dal percorso di studi e lavoro sulle sostanze coloranti naturali sviluppato nel corso degli anni da Ennia Visentin, collegando idealmente la tradizione antica ai nuovi orientamenti del settore, nell’intento di coniugare ricerca e interventi concreti. Un particolare interessante da ricordare: nell’occasione, Massimo Saccon, dello studio Vellum di Cividale, aveva infatti portato a conoscenza gli esiti dello studio realizzato da un facoltoso ateneo inglese, l’Università di York, sui colori utilizzati nelle miniature del Messale Rosselli del 1360.
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In copertina e all’interno tessuti tinti con pigmenti naturali e infine alcune delle sostanze coloranti usate.
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