Classe 1927, 92 anni compiuti lo scorso 11 luglio, il leggendario direttore d’orchestra Herbert Blomstedt, di famiglia svedese ma nato negli Stati Uniti, da settant’anni attraversa il mondo alla guida di grandi Orchestre: e l’estate 2019 lo vede protagonista sul podio della Gustav Mahler Jugendorchester fondata da Claudio Abbado, un centinaio di talentuosi musicisti che arrivano da decine di Paesi diversi e hanno fra i 18 e i 26 anni. Il Maestro li aveva già diretti nel 2015, e dopo alcune date europee sarà a Pordenone per due serate oggi e domani (ore 20.30), con i Concerti di Gala che siglano l’inaugurazione della Stagione musicale del Teatro Verdi, dove le produzioni Gmjo sono state preparate nel cuore dell’estate con la terza edizione di un progetto di residenza sempre più coinvolgente.

Foto © 2015 Alice BL Durigatto / Phocus Agency

In programma per la serata odierna un seducente face to face con i “Canti biblici” di Antonin Dvořák, capolavoro di raro ascolto, un esercizio spirituale tradotto in musica che solo poche voci al mondo posso restituire in tutto il suo incanto: e non a caso stasera, al Verdi di Pordenone, in veste di solista ci sarà una vera star delle scene musicali internazionali, il baritono tedesco Christian Gerhaher, capace di trasporre in canti seduttivi le verità assolute racchiuse nel Libro dei Salmi.
Dopo il ciclo di Lieder, il pubblico potrà seguire, sempre stasera, l’altrettanto spirituale Sinfonia n.6 di Bruckner, compositore prediletto dal Maestro Blomstedt, un’opera dedicata a Richard Wagner.

E domani sera il magico intreccio fra la la voce di Christian Gerhaher e la carismatica presenza sul podio di Herbert Blomstedt proseguirà attraverso tre pietre miliari della letteratura sinfonica di sempre, che renderanno questo concerto un appuntamento d’eccezione: il celebre poema sinfonico Tod und Verklärung di Richard Strauss, innanzitutto, quindi i Rückert Lieder di Mahler con la loro poetica musicale, e infine la Terza Sinfonia “Eroica”, creazione ai vertici della musica strumentale del passato e del presente, descritta da Beethoven stesso come “la migliore” e “la più cara” delle sue Sinfonie.

Il baritono Christian Gerhaher.

L’appuntamento al Teatro Verdi si prefigura, sin da oggi, imperdibile per l’atmosfera della “prima”, il glamour, ma al tempo stesso la piacevolezza musicale della proposta. A sottolineare tanta emozione anche la consegna, questa sera, del Premio “Etica & Morale Mario Romanin” istituito dall’Ascom-Confcommercio imprese per l’Italia e riservato alle persone o sodalizi che si sono distinte per l’esemplarità nel campo del sociale, volontariato, impresa o progetti a favore della centralità della persona. L’eccezionalità del talento musicale, dunque, congiunto a un eccezionale impegno sociale che Pordenone riconoscerà a un suo cittadino, e che il Teatro Verdi valorizzerà ospitando un evento congiunto alla sua prima stagionale. Un’occasione imperdibile per assistere a una delle prove d’artista che Herbert Blomstedt non mancherà di riservare al pubblico: anche attraverso quella “economia del gesto” che non è semplice sobrietà, ma ricerca della misura perfetta sul podio: «un po’ alla maniera di Gustav Mahler – spiega il Maestro – che in gioventù dirigeva in modo scalmanato e invecchiando ha via via rarefatto la sua gestualità, potenziandone l’efficacia e il carisma».

Foto © 2015 Alice BL Durigatto / Phocus Agency

Proposte speciali per assistere alla serata sono dedicate ai giovani, e in particolare ai giovani allievi delle istituzioni musicali. Prevendita biglietti attiva on-line al sito www.comunalegiuseppeverdi.it e alla biglietteria del Teatro (telefono 0434247624) dalle 16 alle 19. Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

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In copertina e all’interno il Maestro Herbert Blomstedt con la Gustav Mahler Jugendorchester.

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Ma in città c’è anche
il giocoliere musicale

Ma a Pordenone non c’è soltanto musica. Ma anche L’Arlecchino Errante. Il primo grande ospite dell’inizio del festival è l’artista francese di caratura internazionale Vincent de Lavenère: un pioniere della giocoleria musicale, a cui si dedica da più di vent’anni, come performer – con tournée costanti in Francia, Europa, Medio Oriente, Cina, Indonesia, Indocina –, come pedagogo e infine pure come artigiano, costruendo egli stesso gli strumenti di scena, dalle citare medioevali alle palline acusticamente accordate di sua invenzione. Una giocoleria che si ascolta e che diventa teatro, capace di suscitare immagini che trovano eco in ciascuno di noi.
L’artista incontrerà il pubblico del festival inizialmente nel primo appuntamento della sezione Club errante oggi, alle 18.30, nel bar Portorico in Corso Vittorio Emanuele a Pordenone, in una presentazione in cui si brinderà con i vini della Cantina I Magredi di Domanins. Domani, invece, prima nazionale del suo spettacolo “Jonglerie Champêtre” (Giocoleria campestre) alle 21, nell’ex convento di San Francesco.  Giovedì 5 settembre (dalle 10 alle 13) e successivamente lunedì 9 settembre (dalle 14.30 alle 17.30) terrà nello stesso ex convento una lezione masterclass “Vedere una musica oppure ascoltare una giocoleria?”.  Sempre giovedì 5 settembre per la sezione del festival Sguardo Leonardo, dedicato ai 500 anni dalla morte del genio da Vinci, alle 21 nell’ex convento di San Francesco a Pordenone terrà la conferenza spettacolo, parlata e “giocata”, Dai trovatori alla giocoleria musicale contemporanea.

Vincent de Lavenère

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