di Giuseppe Longo
Quello di oggi doveva essere, come annunciato, l’ultimo giorno per poter ammirare alla “Loggia”, a Udine, la bellissima retrospettiva su Arrigo Poz. Invece, il successo registrato dalla mostra fin dalla sua apertura, e continuato poi in modo costante, ha consigliato alle figlie Donatella, Alessandra, Anna Maria e Benedetta, d’intesa con la gallerista Maristella Cescutti, di consentire una piccola proroga. E così chi non ha ancora avuto modo di visitare “Una Vita di Luce” potrà farlo fino a domenica prossima, 28 luglio. La mostra, allestita per ricordare Poz a 90 anni dalla nascita, propone lavori ad olio, disegni, cartonati e fusioni in vetro, che abbracciano 30 anni di impegno artistico. Esposta anche la sua ultima opera, “E venne la luce”, racchiusa in una forma circolare e realizzata nella sua casa di Risano soltanto tre mesi prima di morire. In precedenza, due le grandi mostre antologiche che Udine gli aveva dedicato: nel 1998 e nel 2010.
Le figlie di Arrigo Poz con la gallerista Maristella Cescutti.
Come già riferito, Licio Damiani ha presentato la mostra della Loggia, “galleria alla quale Poz – ricorda con riconoscenza e simpatia la professoressa Cescutti – era particolarmente affezionato”. “Di spirito religioso, inteso in senso etimologico come legame, vincolo, si è nutrita tutta l’arte di Poz – ha detto il critico -. Aveva appreso la tecnica dal caposcuola del neorealismo Giuseppe Zigaina assumendo una posizione assolutamente originale… Il pittore dava voce a un ‘Friuli del silenzio’, i suoi quadri trasmettevano l’odore della terra”. E ancora Damiani: “Poz anticipò le tematiche ecologiche della nostra epoca (in esposizione la ‘discarica’) proprio in virtù della sua nativa concezione della sacralità della terra. Il paesaggio, invece, rappresentava il risultato delle sofferte capacità creatrici della persona umana, diventando proiezione di un mondo interiore”.
Il critico Licio Damiani firma il registro della mostra.
La retrospettiva dedicata al grande artista, nato a Castello di Porpetto nel 1929 e scomparso a Risano nel 2015, è stata visitata in queste settimane – domenica sarà un mese esatto perché era stata inaugurata il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo – da moltissime persone, registrando, come si diceva, uno straordinario successo che ha appunto consigliato una proroga almeno per qualche giorno. Tantissimi sono arrivati anche da fuori città espressamente per vedere la mostra. Numerose le comunità religiose giunte dal Veneto dove Arrigo Poz ha realizzato i più grandi lavori, come, per esempio, quelli che tutti possiamo ammirare alla Beata Vergine delle Grazie a Udine. L’altro giorno è arrivato da Milano anche Piero Monassi, famoso medaglista di Buia, che si è complimentato per il curato allestimento che ha reso degno omaggio all’artista friulano.
L’ultima opera dell’artista.
Apprezzamenti quindi a non finire per Arrigo Poz che tutti ricordano sempre con affetto e grande stima, anche per i suoi tratti morali fatti di semplicità di modi e di una cristallina profondità d’essere alimentata dai grandi valori della nostra esistenza. Che lui da fervente cristiano aveva come faro della sua vita, tanto da trasmetterli alla sua grande, bellissima famiglia. Un successo registrato fin dal giorno dell’inaugurazione della retrospettiva, quando c’è stata una ressa mai vista – lo testimoniano le belle foto che pubblichiamo -, tanto che i brevi discorsi di apertura, in particolare del critico Licio Damiani, della vicepresidente del consiglio comunale Elisabetta Marioni, intervenuta in rappresentanza del sindaco Fontanini, e della stessa gallerista Maristella Cescutti, si sono dovuti tenere all’esterno. Un affetto e un’ammirazione che Arrigo Poz meritava di ricevere anche con questo omaggio avvenuto a quattro anni dalla morte e nel novantesimo anniversario della nascita. Un grazie sentito per tutto quello che ci ha lasciato, frutto del suo lungo cammino artistico.
La folla intervenuta alla vernice.
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In copertina, ecco l’artista Arrigo Poz davanti a una sua opera.
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