di Gi Elle

Due interessanti manifestazioni artistiche sono in programma in questa settimana che volge al termine a San Vito al Tagliamento e a Pordenone: una mostra artistica che ha quale protagonista il goriziano Roberto Kusterle e una innovativa rappresentazione teatrale nell’ambito del festival L’Arlecchino Errante. Eccole:

La mostra di San Vito

Roberto Kusterle nella sua lunga ricerca artistica indaga l’inesauribile enigma dell’universo. È quanto evidenzia nella mostra personale “Figure del silenzio”, promossa da Pec – Presenza e Cultura e Cicp – Centro Iniziative Culturali Pordenone con il Comune di San Vito al Tagliamento, quale progetto speciale nell’ambito del 28° Festival Internazionale di Musica Sacra. La mostra, a cura di Giancarlo Pauletto, sarà inaugurata sabato, alle 17.30, nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito.  In esposizione il pubblico troverà opere di Kusterle perfettamente coerenti con il tema scelto per questa edizione del festival, “Sacralità del profano”: si tratta di un percorso artistico parallelo a quello musicale, scandito da mostre che vedono protagonisti, oltre a Kusterle, gli artisti Nata a Cordenons, Giulio Belluz a Caneva e Bruno Beltramini a Sesto al Reghena. È un’occasione per approfondire la relazione tra sacro e profano, non immediata quando si tratta di arti visive», spiegano Luciano Padovese e Maria Francesca Vassallo, presidenti di Pec  e Cicp. La mostra sarà visitabile dal 14 settembre al 27 ottobre, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19 i sabati e le domeniche, con ingresso libero. L’inaugurazione di sabato sarà arricchita dalla presentazione del curatore e dall’intermezzo musicale di Anna Molaro, musicista del Conservatorio Tomadini di Udine, che eseguirà il preludio e la Sarabandilare violoncello solo tratte dalla Suite n. 2 di Bach. Roberto Kusterle nasce a Gorizia nel 1948, dove tuttora vive e lavora. Attivo dagli anni Settanta nel campo delle arti visive, si dedica alla pittura e alle installazioni fino all’incontro con la fotografia, che elegge strumento ideale della propria ricerca espressiva. Le sperimentazioni degli anni successivi portano alla luce i temi essenziali della sua poetica: la continuità tra il mondo umano, animale e vegetale, il ruolo mediatore del corpo, l’esercizio dell’ambiguità e dello spiazzamento per dare forma a un’idea e stimolare l’osservatore a interrogarsi. Come detto, la mostra si inserisce nel Festival internazionale di Musica Sacra curato da Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, promosso da Presenza e Cultura con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e sostenuto da Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese, Diocesi Concordia Pordenone, Fondazione Buon Samaritano, Comune di Pordenone. Info  www.centroculturapordenone.it/pec

 

Dalla Spagna per Arlecchino

Il festival dell’Arlecchino Errante di Pordenone accoglie la Spagna. Arriva infatti da Burgos (Castiglia y Leòn) la compagnia Arawake Teatro, composta da attori, designer 3D, sceneggiatori, poeti, musicisti e ingegneri informatici. È animata dalla passione e dalla curiosità di applicare alle arti sceniche dal vivo le nuove tecnologie spettacolari. In prima nazionale presenteranno domani, alle 21, a Pordenone nell’ex convento San Francesco il loro spettacolo “En busca del fuego – in cerca del fuoco” con  Felix Muñiz e Jorge da Rocha, musica in scena  di Silverius de Ura (Neønymus), drammaturgia e regia di Jorge da Rocha. Venerdì, Felix Muñiz e Jorge da Rocha terranno una lezione ai partecipanti al Masterclass del festival su L’Attore nella realtà della ombre digitali.

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In copertina e all’interno tre opere di Kusterle: Sacerdotessa, Bassorilievo e Pianto.

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