di Gi Elle

Sulla Rocca, da sempre simbolo di Monfalcone, una giovane quercia, appena piantata durante una breve ma significativa cerimonia, crescerà cercando nutrimento tra le rocce del Carso e diventando metafora vivente dell’impegno della città dei Cantieri a voler consolidare le sue “radici” culturali, a soddisfare la sua “fame” di sapere. A cominciare da questa prima edizione di GEOgrafie Festival. Scrivere la terra, leggere la terra.

La geografia di una nazione? «Molto di più: quella italiana è la geografia di una civiltà», spiega Valerio Massimo Manfredi, archeologo e saggista, best seller internazionale con i suoi libri sull’antichità classica che vantano 12 milioni di copie vendute in 76 Paesi, tradotti in ben 35 lingue. Proprio a lui è affidato domani, 2 ottobre, l’intervento inaugurale della 1a edizione del Festival. Scrivere la terra, leggere la terra”, un progetto del Comune di Monfalcone promosso con Fondazione Pordenonelegge e con il supporto di Fincantieri: cinque giorni nel centro storico della città con le parole dei libri e dei loro autori, nel segno di un confronto fra le geografie  tradizionali e “lineari” del mondo con quelle virtuali e globali dei nostri anni.

Valerio Massimo Manfredi

Domani alle 18 in piazza della Repubblica appuntamento con la cerimonia di apertura del Festival e, a seguire, il dialogo di Valerio Massimo Manfredi con il direttore artistico Gian Mario Villalta intorno ai temi di “Sentimento italiano. Storia, arte, natura di un popolo inimitabile”, il nuovo volume dell’autore, edito Sem Libri. Si può ancora parlare di spirito di un popolo senza inciampare in goffi anacronismi, e gli italiani possono ancora richiamare le meraviglie della propria storia perché orientino il presente e il futuro delle generazioni? Manfredi ci ricorda che essere italiani significa una continua ridefinizione del nostro “sentimento”. Ci spiega che “la cultura classica e il mondo popolare sono più vicini di quanto si creda, e c’è un filo rosso dell’italianità che non si è mai interrotto sino ai nostri giorni. Dante Alighieri, con i suoi versi potenti, ha scolpito indelebilmente l’identità e la geografia italiane”.

GEOgrafie Festival 2019 aprirà domani, alle 9, nella Biblioteca Comunale, Sala conferenze, con l’intervento della scrittrice Beatrice Masini: insieme a lei, nella conversazione condotta da Valentina Gasparet, il pubblico sfoglierà i ritratti di tante eroine letterarie – Emma Bovary e Jane Eyre, Anna Karenina e Pippi Calzelunghe, fino alle modernissime Matilde di Roald Dahl o Mina di David Almond – che hanno in comune la voglia di uscire dagli schemi della società in cui vivono. Sono “Le amiche che vorresti” raccontate nel libro Giunti scritto a quattro mani con Fabian Negrin: protagoniste e amiche ideali: geniali, irriverenti, affascinanti. Si replica alle 11.  A GEOgrafie Festival faranno tappa, fra gli altri, il geografo Franco Farinelli e i giornalisti Gianni Mura, Ferruccio de Bortoli, Aldo Cazzullo, la scienziata Barbara Mazzolai, la divulgatrice Eliana Liotta e ancora gli scrittori Mauro Covacich, Ilaria Tuti, Andrea Maggi, Emilio Rigatti, Guido Sgardoli, Dušan Jelinčič. Ingresso libero info https://geografiemonfalcone.it/

La cerimonia sulla Rocca.

Sempre domani, 2 ottobre, il cartellone di GEOgrafie festival – a cura di Gian Mario Villalta, Silvana Corbatto e Roberto Covaz – si intreccia a Books in the City e propone alle 10 in Piazza della Repubblica“Indovina chi viene a cena?”, uno spettacolo originale di parole e musica realizzato per la regia e coordinamento scenico di Luisa Vermiglio, protagonisti i ragazzi dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Sandro Pertini” di Monfalcone. In scena una ipotetica cena alla quale partecipano ragazzi provenienti dalle più diverse realtà geografiche. Ognuno offre il suo contributo culturale, e l’incontro con una realtà inaspettata diventa occasione di riflessione e di scoperta di nuove dimensioni dell’esistenza umana.

Nel pomeriggio, dalle 16, riflettori su via Sant’Ambrogio per varie presentazioni editoriali: si parte con Cinque chilometri di storia e storie. Da Belvedere a Grado attraverso la laguna. Da Attila a San Marco – la ciclovia Alpe Adria, di Antonio Boemo, a cura delle Edizioni della Laguna. L’autore dialogherà con il giornalista Roberto Covaz. Si prosegue con I casoni di Grado” di Luciana Marchesa, un focus sulla vita in laguna e sulla sua evoluzione. Alle 17 Kappa Vu Edizioni presenta “Rosa e Noir sul Grande Fiume” di William Bertoia, che dialogherà con il giornalista Paolo Medeossi: la vita tranquilla di un piccolo borgo friulano adagiato lungo le sponde del Tagliamento viene turbata da una vicenda misteriosa che si svolge tra le barene, i cespugli, i pioppi e la corrente del Grande Fiume.  L’aperitivo letterario di mercoledì 2 ottobre è in programma alle 19 fra il Caffè Carducci, Taj Bistrot e Bar da Marino, a cura dei Lettori in Cantiere con interventi delle scuole di musica. La prima giornata di GEOgrafie chiuderà, alle 21, nel Teatro Comunale con “Parenti lontani”, un evento scenico a cura di Freevoices. Un vero e proprio recital di giovani coristi guidati da Manuela Marussi, fra canto popolare e canzone, tra swing e pop, tra ironia e riflessione.

Alcuni protagonisti del Festival.

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In copertina, la messa a dimora della quercia sulla Rocca di Monfalcone.

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