Due anni dopo “Missus”, Massimo Garlatti-Costa torna a “Suns Europe” (in anteprima assoluta) con il suo nuovo lavoro in lingua friulana: “Predis. La nazione negata” (il film è prodotto da Raja Films e Belka Media, e realizzato con il supporto di ARLeF, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, Fondo Regionale dell’Audiovisivo Fvg, Film Fund – Film Commission Fvg, Glesie Furlane). L’appuntamento, organizzato in collaborazione con Cec – Centro Espressioni Cinematografiche, sarà ospitato domani, 29 novembre, dalle 20.30, al cinema Centrale di Udine (costo 5 euro). La giornata del Festival comincerà però alle 18 all’insegna dell’arte, con Judith Musker Turner, artista e poetessa gallese, e il collettivo femminile “Sottane poetiche”, da Lino’s&Co. In serata, alle 21, allo Yardie di Pradamano, è invece in programma la “Fieste di benvignût” di “Suns Europe”. Ricchissima la giornata conclusiva del Festival, il 30 novembre, che si chiuderà con il concerto al Teatrone, dalle 21.

Giuseppe Marchetti, Francesco Placereani e Antonio Bellina.

LA PELLICOLA – Secondo capitolo di una trilogia che vuole raccontare la storia del Friuli e dei friulani che hanno lottato per la propria identità, “Predis”, è il prequel di “Missus, l’ultima battaglia”, pellicola del 2017 con cui il regista friulano ha voluto documentare a che punto è la lunga battaglia dei preti di Glesie Furlane per il diritto di pregare nella propria lingua. Ora, «attraverso un viaggio nel ‘900 friulano ‘Predis’ racconta la storia di tre preti friulani, don Giuseppe Marchetti, don Francesco Placereani e don Antonio Bellina che hanno dedicato la loro vita al Friuli e alla sua gente, insegnando la storia, la lingua e la cultura e, soprattutto, insegnando a riconoscere la propria identità e a lottare per essa», ha spiegato Garlatti-Costa, che introdurrà brevemente la prima del film. “Predis” propone una fotografia in bianco e nero che richiama un Friuli dimenticato ma eterno, abitato da persone che vivono e lavorano ancora a contatto con la terra. Una scelta dell’autore che così ha voluto «rappresentare il Friuli attuale, diverso purtroppo da quello che avrebbero desiderato i tre preti protagonisti. Un Friuli che ho voluto rappresentare in modo essenziale, crudo, quasi atavico. Le uniche riprese a colori sono quelle d’archivio in 8mm, che ci fanno vedere il Friuli al tempo dei tre preti». Uomini illuminati che avevano «anticipato i tempi e i pericoli che il futuro avrebbe portato. Proprio con questa visione i tre preti hanno cercato di far capire allo loro gente quanto importante fosse lottare per i propri diritti, la propria libertà di espressione, di lingua e cultura». Proseguono intanto i lavori per il terzo atto, quello finale, «un documentario che racconta l’importanza della madrelingua per l’uomo».

Ai tempi del seminario.

IL FESTIVAL – Suns Europe – organizzato annualmente dalla cooperativa Informazione Friulana con il sostegno finanziario della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’ARLeF, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, e della Fondazione Friuli – gode del patrocinio del Comune di Udine, del Consiglio d’Europa e del NPLD, Network to Promote Linguistic Diversity, la rete europea per la promozione della diversità linguistica. Inoltre, si avvale della collaborazione di numerosi soggetti pubblici e privati, friulani e internazionali fra cui Etxepare Euskal Institutua (Paese Basco), Secretaría Xeral de Política Lingüística – Xunta de Galicia (Galizia), Babel Film Festival (Sardegna), RTR (Cantone dei Grigioni), Stichting REUR (Paesi Bassi) e CEC, Centro Espressioni Cinematografiche. Suns Europe ha il merito di trasformare la città di Udine in un crocevia di culture, lingue e artisti, creando contaminazione e confronto, dando spazio a una produzione artistica di assoluto valore.

Tutto il programma e le info sono su www.sunseurope.com e sulla pagina Facebook ‘SUNS Europe’.  Per il concerto finale di sabato i biglietti sono disponibili in prevendita online > http://bit.ly/BilietsSunsEurope2019, al Giovanni da Udine oppure nei punti vendita autorizzati, qui l’elenco > www.sunseurope.com).

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In copertina, i tre giovani preti friulani protagonisti del film di Massimo Garlatti-Costa.

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