di Giuseppe Longo

Ma è vero che poco meno di un anno fa c’era stato un incendio nel Santuario di Madonna delle Pianelle? A entrare oggi, nella bellissima Chiesa di Nimis affrescata dal compaesano Giacomo Monai, si direbbe proprio di no, perché dei danni causati dalle fiamme – fortunatamente domate in tempo, tanto da evitare un autentico disastro – non c’è più traccia. E anche la pala di San Valentino dell’altare laterale sud è “tornata” al suo posto! Per cui si può dire che, dall’ultima guerra, il Santuario è rinato per la terza volta, perché anche il terremoto del 1976 aveva causato gravi danni.
Si sono, infatti, appena conclusi i lavori condotti con ottimi risultati dalla ditta Lizzi Renzo Restauri snc di Lizzi Alessandro e Federico che, oltre a sanare le ferite provocate da fuoco e fumo, perché tutta la navata era completamente annerita, hanno consentito una generale revisione dell’interno, soprattutto per eliminare gli effetti delle infiltrazioni di umidità che in oltre trent’anni dal ripristino post-terremoto – la Chiesa era stata riaperta esattamente nel 1986 e vi aveva lavorato anche allora il restauratore di Artegna – si erano manifestate in diverse zone e richiedevano un intervento radicale, sia nelle aree affrescate che nelle decorazioni che le raccordano, oltre che nell’altro altare laterale che ospita una pala in affresco dipinta dalla mano ancora giovanissima di Tita Gori, pittore pure di Nimis.

L’interno del Santuario oggi.

Si è colta, altresì, l’occasione per trattare anche il bel pavimento in cotto e per consolidare il castello ligneo delle campane che così potranno tornare a suonare a festa, facendo riascoltare quella voce così “familiare” che entra nel cuore, dando nel contempo anche una generale ripulitura ai muri esterni. Il tutto ha comportato una spesa notevole, superiore a quella inizialmente preventivata, come ci ha confermato Valentino Covazzi del consiglio di amministrazione della Chiesa – che assieme a monsignor Rizieri De Tina e al fabbriciere Aldo Attimis – ha seguito passo dopo passo i lavori nell’amata Chiesa che sorge alle porte del paese. Tanto che già nei mesi scorsi la Parrocchia aveva avviato una sottoscrizione facendo affidamento sulla sensibilità della popolazione, che peraltro si è sempre dimostrata molto generosa. E la raccolta “sta dando buoni risultati”, come ha riferito in questi giorni con soddisfazione il foglio settimanale della Pieve di Nimis.
Ovviamente, la raccolta fondi rimane aperta, in particolare in questi giorni dell’Ottavario che comincia domani, primo settembre, per culminare domenica 8 quando ci sarà la Festa solenne dedicata alla Natività di Maria. Dunque, proprio in vista dell’avvio dei tradizionali riti religiosi, sono stati portati a compimento i complessi lavori, protrattisi per circa tre mesi, come ci ha spiegato Alessandro Lizzi, entrando anche nei dettagli degli interventi di risanamento e restauro. Per cui anche le tante coppie di sposi che domani torneranno nel Santuario in cui si sono giurate fedeltà – perché la messa solenne della prima domenica è dedicata proprio a loro – ritroveranno non solo una Chiesa che è tornata a risplendere come dopo il restauro richiesto dal sisma di 43 anni fa, ma potranno rivedere anche la pala di San Valentino, il patrono degli innamorati. Si tratta, è ovvio, soltanto di una copia, peraltro ottimamente riuscita, ottenuta con uno speciale procedimento fotografico su tela partendo da un’immagine esistente dell’opera dipinta nel 1786 da Giulio Antonio Manin e che raffigura i Santi Valentino, Osvaldo e Niccolò. Lo stesso procedimento che, finanze permettendo, potrebbe essere adottato – come ci ha spiegato lo stesso Lizzi – anche per l’ampio affresco del soffitto andato quasi completamente distrutto a causa del terremoto, che fu pure realizzato da Giacomo Monai nell’ambito dell’opera generale di abbellimento post-bellico della Chiesa avviata da monsignor Beniamino Alessio.

L’altare devastato dal fuoco e dopo il restauro, gli interventi su marmi, decorazioni e affreschi.


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I festeggiamenti settembrini dell’anno scorso si erano chiusi nella tristezza appunto per lo scoppio dell’incendio l’ultima sera dell’Antighe Sagre des Campanelis, ma ora si aprono nella gioia per avere ritrovato in così poco tempo il Santuario delle Pianelle in tutta la sua bellezza. Un motivo in più per fare festa in questi giorni dell’Ottavario, un momento molto sentito non solo dalla popolazione di Nimis ma anche dei paesi vicini e pure di Udine che un tempo partecipava in massa a questo tradizionale appuntamento settembrino.

Consolidato anche il campanile.

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In copertina, ecco l’altare con la pala di San Valentino dopo i lavori.

(Si ringrazia la ditta Lizzi per le foto riguardanti i restauri) 

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