di Gi Elle
Quelli che stanno lentamente maturando nelle cantine dei Colli orientali del Friuli e del Ramandolo, la prima Docg della nostra regione, saranno indubbiamente grandi vini, che si presteranno anche all’invecchiamento. Parola dei vertici e dei tecnici del Consorzio di tutela che hanno riunito a villa de Claricini Dornpacher, a Bottenicco, il tradizionale summit di gennaio che, appena passate le festività natalizie e superati i grandi lavori della vendemmia e della vinificazione, offre proprio un check-up dell’annata appena conclusa e il cui frutto, il nuovo vino appunto, si sta affinando, tanto che Assoenologi ha organizzato proprio per domani, nell’ambito di Agriest 2019, il già annunciato e importante convegno sulla fermentazione malolattica che richiameremo in dettaglio alla fine di queste note.
Bei vigneti dei Colli orientali nella zona del Cividalese.
Sarà dunque un’annata da ricordare, in zona Cof, quella della vendemmia 2018. Un’uva abbondante, sana e di qualità come non si vedeva da almeno un decennio. Parlando in termini medi, il numero dei grappoli, il loro peso, il numero degli acini per grappolo e il loro peso sono risultati infatti più elevati rispetti a quelli degli ultimi dieci anni. «Ciò ha portato a una crescita della produzione media per ettaro che è risultata pari a circa 90 quintali di uva, contro una media storica di 65-70 quintali. Ma questo non ha influito minimamente sulla qualità dei grappoli – ha spiegato il presidente del Consorzio di tutela, Michele Pavan – poiché, comunque, siamo ben al di sotto dei limiti consentiti dal disciplinare».
Settore della sala e il presidente Pavan col direttore Paladin.
Era stato proprio Pavan a dare il via – assieme al direttore Mariano Paladin – ai lavori dell’importante incontro-bilancio dei Colli orientali, dopo il benvenuto rivolto da Oldino Cernoia, presidente della Fondazione de Claricini – “nata 50 anni fa per fare cultura”, ha detto – e il saluto di Maurizio Di Lena, direttore commerciale di Banca Ter. Pavan ha proposto una rapida carrellata sull’attività consortile, ricordando che proprio quest’anno dovranno essere rinnovate le cariche. Ha fatto pure cenno alla recente missione di alcuni produttori in Cina assieme ai colleghi del Collio, sottolineando la proficua collaborazione instaurata col Consorzio di Cormons.
Quindi, via alle relazioni, tutte interessanti e di spessore che – moderate da Adriano Del Fabro – hanno offerto una dettagliata “fotografia” dell’annata 2018, a cominciare da quella del meteorologo Andrea Cicogna, dell’Arpa-Osmer, il quale ha osservato che le temperature sono state al di sopra di quelle normali. E questo, ovviamente, ha influito sull’andamento della campagna viticola e sui suoi risultati, come poi hanno fatto notare, supportati da dati pazientemente raccolti durante l’anno, grafici e tabelle, i tecnici del Consorzio Davide Cisilino e Francesco Degano, i quali hanno ricordato l’evoluzione sanitaria delle uve, le malattie della vite più diffuse in zona e come vengono controllate, nonché i progetti che vanno sotto i nomi di “Natura Vitis”, gestione della concimazione, selezione dei biotipi e studio del rotundone che nello Schioppettino di Prepotto dà una caratterizzazione aromatica riconosciuta come “sentore di pepe”. Mentre il consulente Giovanni Bigot si è soffermato su quella importante tecnica ormai nota come “viticoltura di precisione”. Alla quale, poi, si è riferito anche il vicepresidente Cof Adriano Gigante, peraltro superimpegnato in questo periodo, nella sua qualità di presidente delle Doc Fvg, nella complessa e infinita trattativa sulla Ribolla gialla nelle zone in cui questo vino non è tutelato. Gigante ha ricordato infatti l’importanza della lotta integrata nella difesa del vigneto, al fine di rispettare il più possibile l’ambiente. Ha fatto cenno anche al Concorso mondiale del Sauvignon che nei primi giorni di marzo sarà ospitato in Friuli per la seconda volta in pochi anni, sollecitando altresì i produttori a essere uniti. “Lavoriamo in gruppo – ha raccomandato –, così potremo essere più efficaci”.
Grafici su temperature e “black rot”.
Tornando alle osservazioni sulla vendemmia, dal punto di vista qualitativo la campagna 2018 è stata contraddistinta da una lunghezza del periodo di maturazione delle uve superiore alla media. La maturazione fenolica è risultata ottimale, con un buon grado alcolico per il Pinot grigio, il Picolit, il Verduzzo, il Merlot e il Refosco dal peduncolo rosso. I vini, perciò, avranno una struttura eccellente, grazie a un buon contenuto acido (molto positivo per i vitigni a bacca bianca) e un’altrettanto buona estrazione delle sostanze coloranti, molto importante per i vini rossi. Complessivamente, si può prevedere che i vini del 2018, oltre alla loro eleganza e finezza, saranno caratterizzati da una buona tenuta all’invecchiamento e all’evoluzione. Caratteristiche su cui, come dicevamo, ha influito il meteo davvero singolare. Climatologicamente parlando, infatti, il 2018 potrà sicuramente essere ricordato come una delle annate più calde dell’ultimo ventennio: 10 mesi su 12 hanno fatto registrare temperature superiori alla media storica.
Davide Cisilino
Francesco Degano
Giovanni Bigot
Ricordiamo, poi, che i produttori dei Colli orientali e di Ramandolo sono sempre più coinvolti nel già richiamato progetto “Natura Vitis”, caposcuola regionale della viticoltura sostenibile, con già 200 ettari sotto controllo. Dal canto loro, i tecnici consortili, che da 13 anni raccolgono puntualmente tutti i dati legati alla vendemmia, hanno ora a disposizione dei modelli previsionali in grado di stimare quale potrebbe essere la produzione ipotetica del prossimo raccolto.
Infine, qualche dato: la superficie rivendicata a Doc Friuli Colli orientali è pari a 1.774 ettari e il vitigno più coltivato è il Tocai friulano (16,7 per cento) – messo in vendita ovviamente soltanto come “Friulano” -, con una forte crescita della Ribolla gialla (+4 per cento sull’anno precedente). La produzione di vino Doc supera i 77.700 ettolitri: 65 per cento da uve a bacca bianca, 35 da quelle rosse.
A tutti i numerosi intervenuti è stato distribuita la relazione tecnica “Le stagioni e le uve 2018” giunta all’undicesimo anno: un utile volumetto di cento pagine scritte in italiano e inglese, corredate di belle immagine e ricche di dati e di considerazioni utili proprio sull’annata viticola appena conclusa. Ma questo importante lavoro merita un discorso a parte. Per cui arrivederci alla prossima puntata.
In marzo Concorso mondiale del Sauvignon a Udine.
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In copertina, dalle uve rosse vini adatti per l’invecchiamento.
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Fermentazione malolattica
con Assoenologi ad Agriest
La vendemmia, anche nelle zone più tardive dei Colli orientali del Friuli, si è conclusa da più di tre mesi e i nuovi vini si stanno lentamente affinando in cantina attraverso quella fase di maturazione che è nota, appunto, come “fermentazione malolattica”. Un momento molto importante e delicato, nel contempo, che richiede al vitivinicoltore e al tecnico grande attenzione. E proprio in quest’ottica Assoenologi Fvg ha colto l’opportunità per organizzare, nell’ambito di Agriest, cominciata proprio oggi alla Fiera di Udine e Gorizia, un interessante convegno che ha per tema “Aumentare l’igiene in cantina per una corretta gestione della Fermentazione malolattica e la diminuzione della presenza di Brettanomyces”. L’appuntamento è fissato per domani, 25 gennaio, alle 14.30, nella sala convegni (primo Piano ingresso Sud), del quartiere espositivo a Torreano di Martignacco. I lavori saranno moderati da Claudio Fabbro e aperti da Rodolfo Rizzi, presidente di Assoenologi Friuli Venezia Giulia, e da Emilio Celotti, presidente del Corso di laurea in Viticoltura ed Enologia all’Università di Udine.
Quindi, via alle relazioni, tutte molto di grande interesse per chi opera a contatto con il vino nuovo: Tradizione o innovazione per una corretta fermentazione malolattica? Lucilla Iacumin, Università di Udine Dipartimento di Scienze agroAlimentari, ambientali e animali, Federica Ginaldi, Giuseppe Comi; Innovazione nella rilevazione di Brettanomyces, Marisa Manzano Università di Udine, Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali, Priya Vizzini Simone, Poggesi; L’igiene evoluta in cantina, Nir Levav – R&D Vinext srl; Valutazione dell’efficacia di trattamenti igienizzanti con Ozono, Silvia Sembeni, Dipartimento di Igiene e Sanità Università di Verona; TwinOxide – Innovativo sanitizzante per le cantine, Dennis Modeo, responsabile tecnico TwinOxide Olanda. Appuntamento, dunque, domani per tutti i tecnici della vite e del vino della nostra regione. Si tratta del primo incontro di rilievo del nuovo anno, mentre il 2018 si era chiuso con la festa degli auguri che si era tenuta poco prima di Natale a Corno di Rosazzo.
I vini 2018 si stanno affinando nelle cantine del Friuli Venezia Giulia.
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