di Gi Elle

Nell’Europa balcanica e danubiana, la tradizione legata al consumo della verza, e delle altre orticole appartenenti alla famiglia delle Crucifere, è ancora più evidente che in Friuli. Lo dimostra anche il fatto che nell’area di Gorizia e Trieste, oltreché nella Bassa Isontina, che per secoli fecero parte dell’Impero asburgico, essendoci ancora numerosi richiami alla cultura mitteleuropea, in tavola sono molto frequenti i crauti con i quali si ottiene anche la famosa “jota triestina”. Nel Friuli storico, invece, è diffusa la “brovada” fatta con le rape inacidite nella vinaccia.
Ebbene a Feletto Umberto, la seconda edizione del bel concorso gastronomico dedicato alla verza è stata vinta da un piatto che si ispira proprio alla cucina balcanica e danubiana: gli “Involtini in foglie di verza agra” preparati da Nathalie Colompar.

Grande successo, dunque, per la gara tra i fornelli, ma anche per la festa nel suo complesso. Domenica scorsa, assieme alle verze distribuite (esaurite poco dopo mezzogiorno) dalle volontarie della Lilt provinciale, in cambio di un piccolo gesto di solidarietà, e agli assaggi di verze e maiale preparati dai soci della Pro Loco Cil Feletto, anche il concorso gastronomico dedicato agli ortaggi invernali (verza e dintorni, appunto) è entrato, pur essendo solo al secondo anno, nella tradizione della festa del Patrono Sant’Antonio Abate, che in Friuli confidenzialmente viene chiamato “Sant’Antoni dal Purcìt”. Ma per tutti è ormai la “Festa della Verza”, che archiviata la numero 19 si appresta a celebrare, tra un anno, l’importante edizione del ventennale.

Lo ha promesso, durante l’affollata cerimonia di premiazione dei piatti in concorso, la presidente della Pro Feletto, Giulia Romano, soddisfatta anche per l’apprezzamento registrato da un’altra novità: la prima “Camminata della Verza”, svoltasi domenica mattina con numerosa e motivata partecipazione. Soddisfazione espressa anche dal sindaco, Gianluca Maiarelli, che ha assicurato l’impegno delle istituzioni per celebrare degnamente la ventesima edizione.
La giuria presieduta da Fabiana Romanutti, direttore della rivista QB Quantobasta (che l’ha pure fondata) e della quale facevano parte il “maestro di cucina” Germano Pontoni, il presidente della Lilt udinese Giorgio Arpino e il giornalista Bepi Pucciarelli – esperto di enogastronomia -, ha assegnato il primo premio, come dicevamo, ad un piatto conosciuto in tutta l’Europa balcanica e danubiana, appunto gli “Involtini in foglie di verza agra”, conosciuti da noi anche come “sarma” o anche “sarmale”, come li ha chiamati  la vincitrice, Nathalie Colompar, di origini rumene ma residente a Tavagnacco.  Alle spalle di una ricetta assolutamente tradizionale, secondi a pari merito si sono classificati due piatti innovativi: il “Cavolo verza in rosa” di Cristina Barazzutti di Pasian di Prato ed i “Ravioli Primavera” realizzati a quattro mani da due studentesse dell’istituto alberghiero Stringher, Giada Bardus di Nimis e Gloria Trigili di Venzone.

Al termine delle premiazioni, tradizionale distribuzione del libretto, dal titolo “La Verza in cammino” (ovviamente verso il ventennale) contenente le ricette dei piatti in concorso. E ora, chiusa con successo questa nuova edizione, si guarda già proprio a quella dei vent’anni. Per la quale la Pro loco guidata da Giulia Romano intende fare le cose in grande, tanto che il Comune di Tavagnacco ha assicurato tutto il suo appoggio.

E ora le verze danno appuntamento all’edizione del Ventennale. 

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In copertina, la premiazione di Nathalie Colompar, presenti con Giulia Romano Maiarelli e Arpino.

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