Con il grande concerto che vedrà protagonista l’Orchestra Barocca dei Conservatori Italiani, oggi, alle 18 nella Sala Ridotto del Teatro Verdi di Trieste, entra ancora di più nel vivo il Festival ”Il suono di Tartini”, una proposta del progetto Interreg “tARTini: Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini – Kulturni turizem v znamenju Giuseppeja Tartinija” che vede capofila il Comune di Pirano in partnership con il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, l’Università di Padova, il Segretariato dell’Iniziativa Centro-Europea (InCE), la Comunità degli Italiani di Pirano, il Festival di Ljubljana. L’iniziativa, a cura dei musicologi Margherita Canale e Paolo Da Col del Conservatorio Tartini, scandisce il conto alla rovescia verso le celebrazioni per i 250 anni dalla scomparsa del grande compositore e violinista di Pirano, mancato a Padova il 26 febbraio 1770.
“Giuseppe Tartini e la Musica secondo Natura” è dedicato il concerto odierno che impegnerà, accanto ai 26 elementi dell’Orchestra, quattro noti musicisti in veste di tutors e solisti: Enrico Gatti e Marie Rouquié violino, Gaetano Nasillo violoncello, Marcello Gatti flauto traversiere.

L’Orchestra Barocca dei Conservatori Italiani oggi a Trieste.

Foto rosellina garbo

Nel programma figura anche una delle Sonate a 4 parti composte per le Accademie dell’epoca ed un Concerto Grosso che Giulio Meneghini, allievo e successore di Tartini nella Basilica, ha tratto da una delle Sonate op.1 del Maestro. Ascolteremo poi un Concerto per flauto traversiere (trascrizione di un concerto per violino di Tartini), il Concerto per violoncello in Re maggiore scritto per l’amico Antonio Vandini e due bellissimi Concerti per violino di Tartini.
L’ingresso è aperto gratuitamente al pubblicoinfo www.conts.it. Si replica domani nell’auditorium Pollini di Padova.
Il Sistema delle Orchestre Nazionali dei Conservatori Italiani (Onci), di cui fa parte l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori, è un progetto voluto e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per promuovere il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.
Il concerto integra il grande convegno internazionale promosso a Trieste oggi e domani per indagare “Il suono di Tartini” e l’eredità artistica e culturale del genio di Pirano.

Marie Rouquié ed Enrico Gatti.

Tartini è stato non solo uno dei maggiori virtuosi che il violino abbia mai avuto, ma anche – in maniera indiscussa nel XVIII secolo – il più grande didatta di questo strumento, capace di un’influenza stilistica su tutta l’Europa, e non solo. L’estetica tartiniana poggia sugli antichi fondamenti del ben suonare e cioè sulla pura imitazione della più perfetta voce umana. La sua musica è quindi concepita come una declamazione, più spesso come una poesia: per questo, diversamente da Vivaldi, Tartini non può essere interpretato seguendo standards stilistici. Ecco dunque che i quattro “tutors” Enrico Gatti (violino), Marie Rouquié (violino), Gaetano Nasillo (violoncello) e Marcello Gatti (flauto traversiere), docenti in scuole di rinomanza internazionale nonché appassionati interpreti tartiniani, trasmetteranno la loro esperienza ai giovani musicisti dell’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori, guidando – sia in modalità di alternanza che di condivisione – un progetto orchestrale alla scoperta dei concerti che il Maestro delle Nazioni ha composto in massima parte per le esecuzioni nella Basilica di Sant’Antonio da Padova (come nel caso dei concerti “festivi” che prevedevano l’impiego di strumenti a fiato), ma anche di alcune composizioni di più intima e riservata natura.

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In copertina, ecco un ritratto di Giuseppe Tartini, il genio di Pirano.

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