di Gi Elle
Le inquietudini del mondo giovanile, tra problemi e prospettive, così sentite oggi, ma che non mancavano neppure ai tempi di Pier Paolo Pasolini, pur sotto un’altra ottica e dimensione, riecheggiano nel suo primo romanzo – “Il sogno di una cosa”, scritto nel 1949, alla fine della seconda guerra mondiale – e aiutano a ricordare il passato, comprendere il presente e a interrogarsi sul futuro. E sarà proprio questo il tema della seconda edizione della rassegna “Lùsignis” organizzata dalla Città di Casarsa della Delizia per far conoscere e apprezzare l’opera del grande poeta, intellettuale e regista negli stessi luoghi in cui trasse ispirazione per le sue prime opere, sia in prosa che in versi. La rassegna, sostenuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – assessorato al Turismo, si terrà dalla seconda metà di agosto a settembre, ma prima avrà un’interessante anticipazione.
Settant’anni dopo la sua stesura (la pubblicazione avverrà poi soltanto nel 1962), “Il sogno di una cosa” tornerà infatti a Casarsa, dove fu scritto nella casa materna dell’intellettuale, per una serata di anteprima della rassegna, in programma domani 4 luglio, alle 21. Nella Cortina della chiesetta di Santa Croce, Marco De Nicolò (docente di Storia contemporanea dell’Università di Cassino), Valeria Filì (docente di Diritto del Lavoro dell’Università di Udine) e Giuseppe Mariuz (scrittore e storico) s’interrogheranno, assieme al pubblico, nella serata dal titolo che invita alla riflessione “Il sogno di che cosa?”. “Una domanda – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Cristante – volta ad interrogare ex post sia la generazione degli anni Quaranta, con la possibilità di tracciarne un bilancio, in termini civili e morali, che la generazione attuale, alla quale vogliamo rivolgerci quale stimolo per una riflessione etica contemporanea formulando allo stesso tempo un invito ad essere positivamente presente nelle sfide del proprio tempo”.
La chiesetta di Santa Croce.
Partendo idealmente dal romanzo e dal mondo friulano del 1949, con uno sguardo di prospettiva, la conversazione tra i tre relatori individuerà parallelismi e differenze con la realtà attuale, la crisi del lavoro, l’incertezza per il futuro, l’irruzione dei giovani nella vita politica novecentesca, le loro aspettative e la voglia di reagire tra tensioni ideali, disillusioni e speranze. “Il sogno di una cosa” narra la ricerca di un futuro migliore, tra impegno politico, sete di giustizia, emigrazione, ricerca del lavoro e amore, dei giovani degli anni Quaranta.
“Tutte problematiche e sfide – ha aggiunto Cristante – di estrema attualità ancora oggi e che quindi rendono questo appuntamento utile per un pubblico di tutte le età, nel solco di quella che è la filosofia di Lùsignis, una rassegna che vuol e creare occasioni di riflessione e dibattito partendo dal pensiero di Pasolini e portare le persone, allo stesso tempo, a scoprire e visitare, anche in chiave turistica, i luoghi che lo ispirarono e che sono oggi inseriti nel progetto degli Itinerari pasoliniani”. Nel corso della serata saranno svelati alcuni eventi del programma di “Lùsignis 2019”.
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In copertina, Pier Paolo Pasolini scrisse a Casarsa il suo primo romanzo nel 1949, a 27 anni.
(Foto da Wikipedia)
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