di Giuseppe Longo
Pronti via, si riparte. Anzi, no. Perché il Teatro Giuseppe Verdi di Pordenone, in realtà, non si è mai fermato, tanto che si caratterizza sempre più come “teatro aperto tutto l’anno”. Addirittura in agosto, mese che tradizionalmente blocca, o perlomeno riduce, ogni attività, tanto che proprio in quelle settimane infuocate sarà nuovamente in residenza nella città del Noncello la Gustav Mahler Jugendorchester che poi offrirà due monumentali concerti nei primi giorni di settembre.
E «come i grandi teatri, il Verdi di Pordenone rappresenta il centro culturale non solo della città che lo ospita, ma di un ampio territorio che lo circonda», ha detto ieri il presidente Giovanni Lessio, alla presentazione della nuova stagione teatrale che si annuncia sempre più ricca, variegata e appagante per un pubblico affezionato che è in continua ascesa. «Sempre più artisti e compagnie – ha aggiunto – vengono coinvolti nella realizzazione di progetti speciali: proseguiremo nel fare rete con partner culturali locali e nazionali e del privato: saranno svariati i progetti che presenteremo anche in altri momenti, su tutti ‘Tra Letteratura e Teatro’ che dopo una fortunata prima edizione proseguirà anche nella prossima Stagione con lavori commissionati a grandi artisti e con la collaborazione di prestigiose istituzioni».
«Una struttura con una governance solida, che produce buoni risultati anche grazie alla capacità di fare rete con il territorio», gli ha fatto eco l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, riferendosi all’impianto organizzativo del Teatro, nel corso della conferenza stampa cui hanno partecipato anche il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, e il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini. Nel contempo, l’esponente dell’esecutivo regionale guidato da Massimiliano Fedriga ha rivolto parole di elogio nei confronti dell’ente pordenonese per la sua capacità di dialogo con la Destra tagliamento, ma anche con le altre istituzioni teatrali regionali. «La programmazione di un cartellone dall’indubbio interesse qual è quello presentato quest’oggi – ha detto l’assessore Gibelli – è frutto non solo della bravura dei direttori artistici, ma anche della presenza di una governance solida del teatro. La capacità di avere uno sguardo ‘lungo’ sul futuro e di saper fare rete con le altre istituzioni teatrali del Friuli Venezia Giulia ha permesso al Verdi di Pordenone di essere una pedina fondamentale per risolvere una situazione estremamente difficile di equilibrio tra i tre maggiori teatri della regione».
Il presidente Lessio con l’assessore regionale Tiziana Gibelli.
La nuova Stagione
Ma come si caratterizzerà la nuova stagione? Non solo ospitalità di prestigio ma progetti di eccellenza pensati e commissionati appositamente dal teatro, tanto sul versante dello spettacolo che sul piano del confronto culturale: una proposta quella del Verdi di Pordenone, dove le parole d’ordine sono ancora progettualità, identità e qualità.
Il cartellone si apre sempre di più alla scena nazionale e internazionale e continua ad ampliare il concetto di “Teatro-luogo” della città, casa ideale della programmazione artistica e culturale con i suoi assi portanti di Prosa, Musica e Danza. Un teatro, dicevamo, aperto tutto l’anno che, forte delle sue 53mila presenze, accompagnerà ancora una volta il suo pubblico dal cuore dell’estate 2019 sino alla fine della primavera. Più che una Stagione tradizionale, il Verdi di Pordenone alimenta di anno in anno un flusso di grandi eventi e nuovi percorsi artistici e culturali, nel segno di una continua vivacità progettuale.
Un cartellone per un pubblico di ogni età a cui si aggiungeranno la fortunata rassegna “Tra Letteratura e Teatro”, i progetti per le famiglie, la rassegna Educational e una “coda” ormai amatissima all’insegna del jazz che estende le proposte artistiche fino al mese di giugno.
La Stagione di prosa è firmata dalla consulente artistica Natalia Di Iorio che si affianca alla già consolidata presenza di Maurizio Baglini nei settori Musica e Danza. Tutti i cartelloni esprimono una progettualità di respiro nazionale e internazionale, con prime, esclusive e progetti commissionati ad hoc dal Teatro, senza trascurare mai i giovani interpreti della scena contemporanea.
Interno dal sito ufficiale del Teatro.
La Prosa
La Stagione di Prosa si concretizza in un progetto di ampio respiro, all’insegna di una pluralità espressiva che favorisce il costante dialogo tra tradizione e innovazione, tra classici e drammaturgia contemporanea. Per una più immediata leggibilità, anche quest’anno i titoli sono raggruppati in sezioni tematiche, ma non esistono steccati, tutti gli spettacoli sono connessi tra loro e in costante dialogo. Ad inaugurare il cartellone, il 25 ottobre, il debutto in prima nazionale di Ditegli sempre di sì, una delle più fortunate e divertenti commedie di Eduardo De Filippo, un’opera vivace e surreale con un cast di eccellenti interpreti guidati da Gianfelice Imparato e Carolina Rosi; la dirige Roberto Andò, regista abituato a muoversi con disinvoltura tra cinema, lirica e teatro che firma anche una fortunata edizione de La tempesta, un allestimento di grande impatto con un attore di talento come Renato Carpentieri nei panni di Prospero.
E torna Shakespeare anche nella produzione, appositamente commissionata dal Verdi — che lo presenta in esclusiva in collaborazione con il Comunale di Ferrara —, Concerto per Amleto nato da una drammaturgia teatrale e musicale scritta a quattro mani da Fabrizio Gifuni e dal maestro Rino Marrone che dirige l’Orchestra San Marco di Pordenone; le molteplici voci della tragedia interpretate magnificamente da Gifuni si intrecciano al potente affresco sonoro di Dimitrij Shostakovich.
All’inizio del nuovo anno, ripartiranno dal Verdi le tournée di due spettacoli di particolare successo della scorsa Stagione. The deep blue sea è l’intensa storia di amore e di passione scritta da Terence Rattigan — uno dei più popolari drammaturghi inglesi del Novecento — che vede in scena una magnetica Luisa Ranieri per la prima volta diretta da Luca Zingaretti, compagno dell’attrice nella vita. Il capolavoro della letteratura ottocentesca di Fedor Dostoevskij, I fratelli Karamazov, è invece portato in scena da Glauco Mauri, uno degli ultimi fuoriclasse del teatro italiano, affiancato da Roberto Sturno.
Di segno contemporaneo la scrittura dell’australiano Andrew Bovell autore di When the rain stops falling, quando la pioggia finirà un affascinante testo dall’originalissima costruzione drammaturgica diretto dalla giovane Lisa Ferlazzo Natoli.
Grande chiusura ai primi di aprile con uno degli spettacoli più acclamati Un nemico del popolo di Ibsen in un allestimento del Teatro di Roma.
La Prosa quest’anno raddoppia e si fa in due proponendo una piccola sottosezione, dall’evocativo titolo L’apparenza inganna dedicata a chi ama il divertimento, il garbo, e la leggerezza ma non la superficialità; in scena Arturo Brachetti brillante maestro del trasformismo e, a gennaio, arriva il mentalista Francesco Tesei, abile giocoliere della mente.
«Sono orgogliosa dei positivi risultati raggiunti e riconoscente al Teatro Verdi e al pubblico per avermi dato fiducia», spiega Natalia Di Iorio. «Ho visto tutti gli spettacoli che proponiamo in cartellone (tranne, naturalmente quelli che devono ancora debuttare, che sto seguendo nel loro nascere); li ho scelti uno per uno, diversi tra loro per stile e contenuti, senza mai tradire la coerenza del disegno artistico che avevo in mente di seguire».
Una scena de “La tempesta”.
Musica e Danza
Le proposte, firmate dal consulente artistico Maurizio Baglini, danno spazio ad un cartellone ancora una volta costruito su misura per il teatro di Pordenone. «Posso affermare — spiega il maestro Baglini — che la proposta Musica e Danza del Verdi continua a distinguersi dai comuni circuiti teatrali. Il nostro pubblico è ormai abituato all’aprirsi di inattese finestre sul mondo della musica, con percorsi tematici pensati per questo Teatro. Anche quest’anno, spazio a protagonisti di assoluto rilievo mondiale così come a debutti significativi, brani e ascolti inediti, formazioni e programmi creati ad hoc per anniversari speciali».
Il nuovo cartellone è un volo panoramico sulla grande musica europea, dal Barocco ai giorni nostri, articolato in una lunga sequenza di appuntamenti sinfonici da settembre a maggio. Apre, come ormai consuetudine, con due imponenti concerti (3 e 4 settembre) la già ricordata Gustav Mahler Jugendorchester, diretta da Herbert Blomstedt. Figura carismatica e di grande fama, Blomstedt sarà affiancato dal baritono Christian Gerhaher, uno dei massimi interpreti sulla scena internazionale. Voci liriche protagoniste, oltre che nella proposta lirica con Carmen di Georges Bizet, anche ne Il Canto della Terra (Lied von der Erde) di Mahler, capolavoro del ‘900, che vede il debutto a Pordenone della Kärntner Sinfonieorchester, importante realtà musicale della vicina Austria.
Da non perdere l’evento per gli 80 anni del Concierto de Aranjuez, capolavoro di Joaquín Rodrigo, brano di fama planetaria qui proposto nella versione con Marco Tamayo (chitarra) e la Roma Tre Orchestra. Il concerto è programmato il 25 novembre per testimoniare il costante impegno del Teatro contro la violenza sulle donne.
Cambio di registro in una serata tutta dedicata a Johann Sebastian Bach e ai suoi concerti per due, tre, quattro pianoforti: interpreti i pianisti Maurizio Baglini, Gianluca Luisi, Marcello Mazzoni, Andrea Padova, Marco Scolastra e i Solisti Filarmonici Italiani diretti dal violinista Federico Guglielmo. Ancora Bach: rivisitazione del Barocco in un interessante confronto con Vivaldi e Goldberg, per il primo appuntamento del 2020, con l’Accademia dell’Annunciata, direzione e cembalo di Riccardo Doni e i solisti Giuliano Carmignola (violino) e Mario Brunello (violoncello). La settimana di Pasqua avrà come protagonista una leggenda vivente del violoncello: Mischa Maisky.
Ritorno molto atteso quello del pianista Benedetto Lupo, protagonista a gennaio di un recital con un nuovo programma già accolto con estremo favore dalla critica internazionale: un percorso da Rachmaninov a Rota e Janáček. Altro solista d’eccezione, il violoncellista Steven Isserlis, per il concerto sinfonico della Janáček Philharmonic Ostrava: artista di fama mondiale, al Verdi suonerà il suo raro violoncello Stradivari “Marquis de Corberon” (1726).
Per i 250° anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven, il Teatro prosegue un cammino anticipato già nella scorsa stagione, con alcune delle sue principali sinfonie, il formidabile corpus di opere su cui si fonda gran parte della musica occidentale. Dopo la GMJO con l’Eroica, celeberrima sinfonia indissolubilmente legata al nome di Napoleone e all’idea di genio, il progetto Beethoven esplora anche sentieri meno battuti: due recital pianistici, con François-Frédéric Guy e Saleem Ashkar che percorrono con lucidità e grande sensibilità la parabola delle Sonate, mentre a fine maggio il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il Concerto op. 56 comunemente noto come Triplo concerto. Il vertice delle celebrazioni per il compositore di Bonn sarà l’esecuzione della Missa Solemnis, in programma il 14 maggio, solisti, coro e Orchestra della Radiotelevisione Slovena: insieme alla Nona, la Missa Solemnis è considerata il principale monumento, in campo sinfonico e corale, dell’ultimo stile beethoveniano.
Tre spettacoli, una prima nazionale, la musica come filo conduttore del cartellone Danza. Omaggio a Händel e alla contemporaneità con Alonzo King Lines Ballet e arrangiamenti musicali del Kronos Quartet. Fondata a San Francisco negli anni ’80, la compagnia è formata da eccellenti solisti e aperta a continue sperimentazioni e innovazioni nel linguaggio. Debutto in prima italiana ed esclusiva nazionale per La Pastorale, balletto commissionato al Malandain Ballet Biarritz dal Teatro dell’Opera di Bonn per le celebrazioni ufficiali del Giubileo beethoveniano. Finale spettacolare con Shine! Pink Floyd Moon, e musiche dal vivo eseguite dai Pink Floyd Legend: lavoro del coreografo/regista Micha van Hoecke ispirato alle indimenticabili canzoni della leggendaria band inglese per una sorta di volo sulla luna simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa.
Infine, Carmignola e Brunello in una foto di Marzia Rizzo.
Proseguiranno nella prossima Stagione le formule di abbonamento flessibili e la particolare attenzione ai giovani. Importante novità gli orari di inizio spettacolo: 20.30 per i serali e 16.30 per i pomeridiani.
La Biglietteria rimarrà aperta tutto il mese di luglio. La campagna abbonamenti partirà il 26 agosto con i turni conferme. Abbonarsi sarà sempre più facile, grazie a nuove formule e modalità semplificate anche online.
Biglietteria: Telefono 0434247624 www.comunalegiuseppeverdi.it
biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it, dal lunedì al venerdì: 16-19.
—^—
In copertina, l’Alonzo King Lines Ballet, uno dei protagonisti della Stagione.
Views: 70