di Gi Elle

Il gustoso radicchio isontino, al quale Gradisca, la “sua” città, ha dedicato la prima fiera-mercato, è ora raccontato anche in un bel volumetto scritto e curato da Adriano Del Fabro“La rosa dell’Isonzo – Colori e sapori di una squisita storia del Friuli Venezia Giulia”, questo il titolo -, tecnico e giornalista che all’agroalimentare friulano ha dedicato numerosi lavori.
Edito da L’Orto della Cultura di Pasian di Prato e stampato dalle Poligrafiche San Marco di Cormons,  il libro è stato presentato nella città della fortezza nell’ambito della recente manifestazione incentrata  proprio sulla “Rosa dell’Isonzo”, una varietà di radicchio tardivo che “si presta all’utilizzo nella cucina di pregio e che rappresenta un’espressione della cultura di un territorio riunito attorno a un progetto volto a trasmettere il desiderio di crescere in collaborazione”. E che, altresì, rappresenta “un’avventura che merita di essere sostenuta con orgoglio e con passione per la valorizzazione della Rosa dell’Isonzo”.
Concetti, questi, espressi dall’assessore Fvg alla Cultura, Tiziana Gibelli, che ha portato il saluto dell’Amministrazione regionale proprio alla presentazione del libro in questione nel corso dell’evento espositivo organizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia per promuovere questa nuova coltivazione orticola locale, la “Rosa dell’Isonzo” appunto, realizzata in forma organizzata e che ha visto capofila del progetto l’Istituto tecnico agrario gradiscano, guidato dal preside Marco Fragiacomo intervenuto alla cerimonia assieme al sindaco Linda Tomasinsig.
La “Rosa dell’Isonzo” è infatti coltivata da 24 agricoltori, raggruppati dal 2016 in un consorzio, che sono attivi sul territorio di 35 Comuni dell’Isontino e della Riviera Friulana, producono il radicchio su una superficie di 13 ettari e realizzano 540 quintali di prodotto l’anno, per un valore complessivo di 600 mila euro.

Parla l’assessore Tiziana Gibelli, presenti il sindaco Linda Tomasinsig, il preside Marco Fragiacomo e il giornalista Adriano Del Fabro.

 

Tiziana Gibelli ha evidenziato la lungimiranza con la quale gli agricoltori dell’area hanno saputo individuare un percorso che è destinato a rilanciare anche la zona di produzione. Si tratta di un’operazione culturale – ha specificato l’assessore – che investe la cultura del territorio perché riesce a coniugare i saperi, la capacità di ricercare percorsi nuovi per le produzioni e le aziende e i sapori dell’area, mutuando esperienze alle quali si deve il successo delle eccellenze agroalimentari nella promozione del Friuli Venezia Giulia”.
L’esponente della Giunta Fedriga si riferiva alla valorizzazione del Collio, raggiunta grazie alla lungimiranza di alcuni viticoltori che hanno scelto di perseguire l’eccellenza per distinguere le produzioni di un territorio ben definito e farne un biglietto da visita della propria realtà, oltre che un elemento remunerativo da proporre sui mercati nazionali ed esteri.
L’assessore regionale, complimentatasi anche per l’impegno profuso dal già ricordato Istituto agrario Giovanni Brignoli, “regista” nell’ottenimento della “Rosa dell’Isonzo” e nella predisposizione di questo percorso, ha richiamato le origini della coltivazione dei radicchi nella zona, della quale si ha notizia dal 1873 – il riferimento, evidentemente è alla storica “Rosa di Gorizia”, famosa già ai tempi dell’Impero asburgico, quando a Vienna indicavano con il bell’appellativo di “Nizza d’Austria” il capoluogo isontino -, auspicando che l’evento di promozione organizzato a Gradisca sia il primo di una lunga serie destinata a favorire la diffusione della conoscenza di un territorio che tramite eccellenze e qualità mira a farsi apprezzare nel mondo.

Il libro, realizzato appunto da Adriano Del Fabro che ha anche moderato l’incontro, ripercorre il tracciato seguito dal progetto e presenta altresì alcuni esempi di impiego in cucina della “Rosa dell’Isonzo” con un marchio di prodotto che, a garanzia della qualità dello stesso e del percorso di realizzazione, è stato ideato e depositato dal già ricordato Istituto Giovanni Brignoli di Gradisca.

Ecco la gustosa  “Rosa dell’Isonzo”.

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In copertina, il bel libro di Adriano Del Fabro “La Rosa dell’Isonzo”.

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