di Gi Elle

Buona annata per le mele friulane, sia in quantità – circa il 10 per cento in più – sia in qualità, con segnali incoraggianti anche sul fronte della temutissima cimice asiatica. Dati positivi che provengono dalla Friulfruct, la più grande cooperativa di melicoltori del Friuli Venezia Giulia, con sede a Spilimbergo e presieduta da Livio Salvador, che ha avviato la raccolta 2019.
Nei 300 ettari di meleti dei 30 soci, attivi non solo a Spilimbergo, Sequals e dintorni, ma anche in altre località come a Maniago, Cordenons, Codroipo e Osoppo, è iniziata infatti la raccolta delle mele Gala che stanno arrivando nel moderno stabilimento di conservazione nella zona industriale spilimberghese dove opera una quarantina di addetti. Si proseguirà poi fino ai primi giorni di novembre con le altre varietà (nell’ordine Red Delicious, Golden Delicious, Granny Smith, Fuji e Morgenduft): solo a quell’epoca si potrà trarre un bilancio sull’annata, ma già adesso, come dicevamo, le previsioni sono positive.

La cimice asiatica.

“Prevediamo – ha anticipato il direttore Armando Paoli – un aumento della produzione di circa il 10% rispetto lo scorso anno, quando avevamo raccolto 122 mila quintali. Sarà però da vedere poi concretamente la pezzatura, ovvero la dimensione delle mele, che nelle varietà tardive è maggiore essendo la crescita ancora più regolare. Siamo quindi fiduciosi, nonostante un meteo ballerino, che con le piogge e il freddo di maggio ha fatto tardare la maturazione”.
Fortunatamente, anche sul fronte della cimice asiatica, nemico numero 1 dei melicoltori per la sua voracità, c’è qualche segnale positivo. “Nei meleti di alcuni nostri soci a Cordenons e Sequals – ha aggiunto il direttore – sono stati rinvenuti esemplari di Trissolcus japonicus, la cosiddetta ‘vespa samurai’ che è nemico naturale della cimice. Ma nell’attesa che si diffonda, e anzi auspichiamo che si possa aiutare questa diffusione con una politica di ampio respiro coinvolgendo tutti i soggetti interessati, occorre non abbassare la guardia con le opere di prevenzione: quest’anno abbiamo notato un calo della presenza della cimice nei meleti di pianura, ma anche l’arrivo dell’insetto in alcune aree limitate della pedemontana udinese, zona che finora era stata sostanzialmente risparmiata”.

Le mele Friulfruct godono di diverse certificazioni di qualità, dal marchio Aqua della Regione Friuli Venezia Giulia al Global Standard Food Safety del British Retail Consortium. Per le sue caratteristiche la mela friulana non è solo apprezzata nelle altre regioni italiane (per esempio sono state scelte dalla filiera di qualità della Coop) ma anche all’estero, in Europa come anche nei Paesi del Golfo Persico e in Brasile.
Nell’immediato futuro c’è la volontà di espandere ulteriormente l’attività. “Procederemo – ha concluso Paoli – con investimenti nella nostra sede produttiva, costruendo nuove celle di conservazione ad atmosfera controllata: in questo modo potremo accogliere ancora più mele anche nel caso la nostra compagine societaria cresca. Le nostre porte sono aperte per i melicoltori che vogliono diventare nostri soci“.

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In copertina e qui sopra le mele Gala di nuova produzione raccolte alla Friulfruct di Spilimbergo.

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