di Gi Elle

“Urgenze Europa” e “Leonardo tal Friûl”: due interessanti proposte culturali annunciate per la giornata di oggi a Pordenone, fortunatamente non alla stessa ora. Vediamo, allora, di che cosa si tratta in dettaglio.

La Ue di Ursula

La scienza come denominatore culturale comune per i Paesi d’Europa. Così è stato dopo l’ultimo conflitto mondiale, quando l’Europa ripartiva con rinnovata vitalità, seguendo un percorso di unificazione e trovando la sua prima istituzione comune nel Cern, il grande laboratorio di fisica delle particelle di Ginevra. Oggi la nuova eccellenza scientifica non può che passare dall’attenzione al pianeta e a ciò che lo minaccia, in primis i cambiamenti climatici. Non a caso uno degli obiettivi chiave posti per l’Europa di Ursula von der Leyen: emissioni zero Co2 entro il 2050, con riduzione del 50% entro il 2030. Questo il tema al centro del primo incontro di “Urgenze Europa”, il corso di cultura storico-politica curato dal giornalista Roberto Reale per l’Irse – Istituto Regionale di Studi Europei: quattro dialoghi con protagonisti chiave per leggere l’Europa 2020 e le sue urgenze, in attesa della “Conferenza sul futuro” annunciata dallo stesso nuovo Commissario Ue.
Oggi, alle 16.30, nell’auditorium del Centro culturale Casa Zanussi di Pordenone appuntamento con il divulgatore scientifico Pietro Greco, fra i fondatori di Idis-Città della Scienza a Napoli, condirettore Scienzainrete e storica voce di Radio3 Scienza. “Dagli scienziati un nuovo appello agli europei. Tra storia e urgenza di scelte” titola l’incontro che focalizzerà sulla necessità di scelte precise, da parte dei Paesi europei, intorno alle urgenze ambientali del nostro tempo. Un tema reso così evidente e imprescindibile proprio da una giovanissima cittadina europea, la svedese Greta Thunberg, che attraverso la sua tenace sensibilizzazione ha proiettato il mondo davanti a scelte non più differibili. «La nuova globalizzazione trova impreparata l’Europa – spiega Pietro Greco, autore del saggio “La Scienza e l’Europa. Dal secondo dopoguerra a oggi” (L’Asino d’oro edizioni) -. L’Unione Europea non riesce a tenere il passo del Nord America e dell’Asia orientale nella ricerca e nell’innovazione. Il welfare, di conseguenza, ristagna. Così l’Unione si sente una ‘fortezza assediata’ ed eleva barriere. Nascono nuovi movimenti nazionalistici che mettono in discussione i capisaldi della democrazia. Le analogie con la prima parte del XX secolo sono molte. Riuscirà l’Europa a evitare gli errori del passato?».
Poi, giovedì 21 novembre si prosegue con il presidente nazionale Acli Roberto Rossini: a lui il compito di approfondire un tema centrale, ovvero come “Rigenerare un’Unione europea riformista, e attenta al sociale”. Ingresso libero, ampio spazio è dato al dibattito con interventi liberi: www.centroculturapordenone.it/irse irse@centroculturapordenone.it

Pietro Greco e Roberto Reale.

Il Genio in Friuli

Al via a Pordenone la nuova rassegna Sperimentali Allegri, che all’ex convento di San Francesco, con la supervisione del Coordinamento Operatori Teatrali Pordenone, porterà alcune delle proposte territoriali più interessanti in campo teatrale durante la stagione invernale. Si parte oggi, alle 21, con un duplice omaggio al grande genio di Leonardo da Vinci e alla ricchezza linguistica del territorio: “Leonardo tal Friûl” è infatti il nuovo spettacolo dell’associazione Corale polifonica di Montereale Valcellina che lo ha realizzato nell’ambito del progetto “È passato un genio”. Un’opera basata sul testo “Leonardo fi di cui?” del professore Angelo Floramo che unisce sapientemente italiano, friulano e veneto nel sempre interessante racconto storico caratteristica dello storico e scrittore. Il tutto con la consueta maestria musicale del sodalizio valcellinese.
“Grazie anche alla musica e alla sua presenza scenica – spiega il regista Ferruccio Merisi – “Leonardo tal Friul” è uno spettacolo fresco, sincopato, divertente, con un intrigante gioco di suspence che srotola le varie scene sul  filo del come andrà a finire? Uno spettacolo volutamente al di là del tempo. Una fantasia che si interroga sulla figura di Leonardo da Vinci in modo obliquo. Con gli artifici di una commedia degli equivoci molto paradossale (addirittura una coppia viene scambiata per un’altra), il passaggio in Friuli del grande artista, scienziato ed inventore viene incorniciato in uno specchio, divertito ed ironico, nel quale ci si chiede qual è il rapporto tra il genio e la gente, tra l’arte o l’invenzione e chi la paga, tra le piccole necessità quotidiane e le grandi opere millenarie”.
Il coro, anche questa volta per la Polifonica di Montereale, non è solo uno degli strumenti di esecuzione, ma rappresenta anche plasticamente il collettivo sociale dentro cui si calano le vicende. Ad affiancare il coro, una bella rappresentanza della Zero Orchestra. La direzione musicale generale e gli arrangiamenti sono del maestro Maurizio Baldin, che ha composto anche una parte dei pezzi. Ci sono anche due cantanti di grande valore, come Tinkara Kovac e Alessio Velliscig.
La regia scenica come detto è di Ferruccio Merisi, mentre i protagonisti teatrali sono Mara e Bruno Bergamasco (meglio conosciuti come il duo comico udinese i Trigeminus), con Luca Maronese, attore e regista di Pordenone. La produzione, innovativa nei linguaggi e nelle sinergie tra diverse realtà artistiche, è curata da Gianni De Pol, presidente della Corale Polifonica e coordinata da Emy Giacomello.
Lo spettacolo è la conclusione di una residenza creativa di tre giorni (11-13 novembre) all’ex Convento Live. “L’invenzione ben circostanziata di un gemello friulano e popolare del grande toscano aristocratico e sapiente – conclude Merisi -, produce una serie di circostanze che hanno la stranezza del sogno e al tempo stesso un realismo quasi ossessivo circa le movenze e i comportamenti dei personaggi, così come li identifica il loro status geografico e sociale. La gloria finale di questo sogno sembra toccare al gemello friulano; ma certo lui sarebbe rimasto tra un “tài” e una moglie padrona se non gli fosse toccato in sorte di essere scambiato per il maestro d’ingegno. La reputazione è come una scarpa, dicono i saggi: se è stretta ti fermi, se è comoda vai lontano. E dunque, vien da chiedersi, lo stesso Leonardo che avrebbe fatto se, a casa sua, si fosse trovato solo, tra un “gotto” e una “Monna”?”.

Un momento dello spettacolo. 

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In copertina, la tedesca Ursula von der Leyen, nuovo Commissario dell’Unione Europea.

 

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