di Lant Ator

Il sipario sulle manifestazioni per il centenario della Grande Guerra è sceso già da qualche mese, ma continuano ancora a essere proposte iniziative per ricordare quella che Papa Benedetto XV condannò come “inutile strage”. E una di queste è proprio quella che vi stiamo per esporre. L’Associazione Circoli Sardi in Fvg, sezione di Trieste, ha organizzato infatti una interessante gita che si terrà nell’arco di una giornata e che ha per titolo “Francesco Giuseppe & Caporetto – Itinerario lungo la valle dell’Isonzo da Gorizia a Caporetto, tra boschi e paesaggi incantevoli. Alla scoperta dei protagonisti e dei luoghi della Grande Guerra”.

L’appuntamento è fissato per domenica 12 maggio alle 8.45 in piazza Oberdan (quella del palazzo del Consiglio regionale) a Trieste. Partenza alle 9 con pullman riservato e accompagnatore alla volta di Gorizia, dove ci sarà la visita guidata alla bella mostra “Francesco Giuseppe I. Uomo, Imperatore, Patrono delle Scienze e delle Arti”. La esposizione inaugurata da poche settimane nel capoluogo isontino volge appunto il suo sguardo sui citati tre ruoli di Franz Joseph, a sud delle Alpi curiosamente tradotto in “Cecco Beppe”. Il percorso museale mette in evidenza dei tratti non sempre noti proprio grazie all’esposizione di oltre 300 pezzi provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. Si parte dagli aspetti inconsueti dell’infanzia con litografie originali, ritratti dei genitori e dei fratelli, poi l’ascesa al trono, il matrimonio con Elisabetta – la mitica “Sissi”, ricordata dal monumento a Trieste di fronte alla stazione ferroviaria -, la nascita dei figli. Le tappe fondamentali del suo lunghissimo regno consentiranno di “leggere” anche le riforme e le innovazioni che trovarono un riflesso importante nel nostro territorio. Diventato ormai un mito, celebrato in maniera solenne nei tanti giubilei a lui dedicati, nel 1914 firmerà, non senza indugio e sofferenza, il primo atto di quella che si trasformerà nella prima terribile tragedia del Novecento.

Quindi, proseguimento per Caporetto e sosta per il pranzo in una baita nell’alta Valle dell’Isonzo, dove si degusterà un menù squisitamente “sloveno” a base di prodotti biologici secondo le più antiche tradizioni montane locali. Molto ameno l’itinerario lungo la verdissima valle che comincia a Salcano (Solkan in sloveno), frazione di Nuova Gorizia (Nova Gorica), dove c’è l’ardito ponte ferroviario – la linea per Bled e Jesenice – costruito proprio all’epoca di Franz Joseph. Quindi si sale verso nord passando per la suggestiva località di Canale (Kanal) divisa in due parti appunto dalle limpide acque dell’Isonzo. Prima di arrivare a Tolmino, caratteristica è la frazione di Santa Lucia (Most na Soci) per le smeraldine acque del lago formato proprio dallo stesso fiume che nasce sopra Plezzo (Bovec).
Arrivati a Caporetto (Kobarid), visita guidata al Museo per non dimenticare le vicende del fronte isontino appunto nella prima Guerra Mondiale che costò la vita a decine di milioni di persone e che ha proprio nella località sotto il monte Nero, riconoscibile subito dal Sacrario militare fatto costruire dall’Italia nel 1938 sulla collina, uno dei suoi simboli più potenti.  Il pranzo in una tipica baita, dove le pietanze saranno a base di prodotti locali, una sosta ideale per scoprire i sapori più genuini e tipici di quest’area pedemontana . Si potrà poi visitare il piccolo e originale Museo caseario adiacente ed eventualmente acquistarne i prodotti tipici tra cui il famoso formaggio “Tolmin”.
Caporetto è un bellissimo paese della Slovenia, uno di quei luoghi dall’aria fresca e buona che guarda appunto verso il citato monte Nero ancora meta dei pastori con le loro mandrie, un tempo però vetta chiave di quella “guerra verticale” che fu proprio il primo conflitto mondiale in questa regione. La visita guidata del museo permetterà di conoscere gli eventi accaduti sul fronte dell’Isonzo, in particolare quelli della 12a battaglia, nota come la “disfatta di Caporetto”. Uno dei più imponenti scontri armati della storia la cui azione di sfondamento è considerata un capolavoro del genio militare austro-tedesco e uno dei primi esempi di battaglia condotta con il metodo della guerra-lampo. Dopo la visita rientro a Trieste in prima serata.

Il fiume Isonzo e il monte Nero.

Infine, ancora due parole sulla mostra che Gorizia ha dedicato a Francesco Giuseppe. “Tutti lo ricordano come l’imperatore reazionario, nemico dell’Italia risorgimentale ed al massimo gli riconoscono l’amore per la scienza e le arti. Quasi nessuno ricorda il suo sogno di una Europa dei popoli che trovava unità e riferimento nella casa degli Asburgo e nella sua persona in particolare. Inaugurare a Gorizia, in quella contea che gli apparteneva, una mostra a lui dedicata ha un grande significato simbolico per una località che si candida ad essere città europea della cultura e che proprio in eventi come questi dimostra la sua forte identità ed attaccamento della sua gente al territorio”, aveva detto l’assessore regionale Sebastiano Callari all’inaugurazione della mostra allestita al Polo museale di Santa Chiara, promossa dal Comune di Gorizia e organizzata dal Centro ricerche turismo e cultura di Gorizia, con il contributo della Fondazione Carigo.
L’esposizione, curata da Marina Bressan e Marino De Grassi, focalizza i tre ruoli di Francesco Giuseppe I – l’uomo, l’imperatore, il garante di arti e scienze -, evidenziandone tratti non sempre noti. Rappresenta l’atto finale di una trilogia cominciata con Asburgo. Quattro secoli di governo di una contea di confine. 1500-1918 e proseguita con Elisabetta d’Austria. Donna, imperatrice, viaggiatrice che ha attirato a Gorizia oltre 17 mila visitatori tra marzo e giugno 2018.
Callari, sottolineando come sia forte il sostegno dell’Amministrazione regionale ad iniziative di promozione del territorio, ha augurato agli organizzatori di superare il record di visitatori dello scorso anno. Valorizzare il territorio partendo dalla propria storia è lo strumento migliore per affrontare il presente ed immaginare al meglio il futuro, aveva ancora evidenziato l’esponente della Giunta Fedriga.
Prenotazioni fino ad esaurimento dei posti e informazioni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18 al Circolo dei Sardi di Trieste, in va di Torrebianca, 41 cellulare 3405420214 – telefono Circolo 040662012 e-mail sarditrieste@libero.it

Un suggestivo scorcio di Most na Soci.

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In copertina, il sacrario di Caporetto dedicato alla Grande Guerra.

(Foto luoghi.centenario1914-1918.it)

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