di Giuseppe Longo
La Domenica delle Palme o di Passione apre la Settimana Santa, quella che dal punto di vista religioso è la più importante dell’anno liturgico perché culmina con la Pasqua, festa delle feste per la Cristianità. Ma la solennità della Resurrezione sarà preceduta dalla commemorazione della Morte di Gesù sul Calvario che la Chiesa Cattolica ricorda il Venerdì Santo. E proprio in questa giornata da ben 41 anni a Ciconicco si allestisce una sacra rappresentazione che, a buon diritto, si è attestata fra le principali d’Italia. Tanto da essere presentata addirittura a Matera, Capitale europea della Cultura 2019. E questo in vista di quanto accadrà, proprio la sera del 19 aprile, alle 21, sui colli della frazione di Fagagna, quando “Un Grup di Amis” proporrà “Qui salvandos salvas gratis”, come è stata intitolata la Via Crucis vivente in costume di quest’anno.
Ecco Matera, la “Città dei sassi” .
Una rappresentazione molto suggestiva quella avvenuta nella “Città dei sassi” dove furono ambientati “Il Vangelo Secondo Matteo” (1964) e “The Passion” (2004). Ma cosa ha in comune la sacra rappresentazione di Ciconicco con il grande e storico film di Pier Paolo Pasolini e il colossal holliwoodiano di Mel Gibson? Che tutti e tre i lavori sono appunto passati per Matera: i due lungometraggi infatti furono realizzati nella città lucana, mentre la Passione ciconicchese è stata protagonista, assieme ad alcuni suoi rappresentanti, proprio della Via Crucis realizzata il 30 marzo da Europassione per l’Italia. “Oltre 200 persone, provenienti da ogni parte d’Italia e facenti parte di gruppi che a loro volta realizzano una sacra rappresentazione in periodo pasquale – ci racconta con giustificato orgoglio Flavio Sialino, ‘anima’ da sempre della Passione ciconicchese, essendone stato uno dei suoi più entusiasti ideatori e promotori, e oggi è coordinatore della manifestazione assieme ad Andrea Schiffo, presidente dell’Associazione -, hanno dato vita in quattro repliche, ad una Via Crucis itinerante lungo le strette vie di Matera; il pubblico, condotto da un attore-guida, ha assistito alle scene della Passione tra i suggestivi angoli dell’antica città, un evento unico e dal significato immenso, capace di commuovere alle lacrime diversi spettatori. Coordinata dalla regia di Anna Maria Ponzellini, sulla base del testo redatto dal professor Claudio Bernardi dell’Università Cattolica di Milano, questa Sacra Rappresentazione è stata organizzata appunto da Europassione per l’Italia. Nata nel 2003, riunisce oggi oltre una trentina di Passioni su tutto il territorio nazionale e sta portando avanti il progetto ‘Prospettiva Unesco’, con l’obiettivo di vedere riconosciuta la ricchezza delle Passioni italiane come Patrimonio Immateriale dell’Umanità”.
Qui e sotto scene della Passione.
Un’Italia di Passioni, insomma, unita sotto la Croce, nella meravigliosa Capitale europea della Cultura, che parla italiano guardando all’Unesco. Parte da questa esperienza, dunque, l’ultima fase dei lavori dell’Associazione culturale “Un Grup di Amis” per la 41ma edizione della sacra rappresentazione vivente in costume della Passione di Cristo, che ogni anno si rinnova, proponendo nuove scenografie, nuovo testo, nuove musiche, luci e costumi. Quest’anno, però, una novità: la location, l’anfiteatro naturale delle bellissime colline moreniche sovrastanti il paese, sarà spostata nello spazio sovrastante gli impianti sportivi del Car Ciconicco, per dare al pubblico una nuova prospettiva.
“Qui salvandos salvas gratis” (titolo appunto di questa nuova edizione) “parlerà – come ci spiega ancora Sialino – di gratuità, del rapporto tra l’uomo ed il denaro, ponendo lo spettatore di fronte ad una riflessione sui veri valori della propria vita, in contrapposizione al loro prezzo. Un tema che il regista, Giacomo Trevisan, ha voluto attualizzare collegandolo visivamente a contesti contemporanei, attuali e riconoscibili dal pubblico; una sorta di provocazione calata tra le scenografie che le persone del paese hanno costruito sotto la supervisione di Luigina Tusini, scenografa ed artista che da tempo collabora con ‘Un Grup di Amis’. Gli attori, quasi un centinaio di ogni età, sono persone comuni di Ciconicco e degli abitati circostanti, che vivono con spirito quasi sacrale quest’esperienza, interpretando – da non professionisti – in un modo coinvolgente il pubblico che potrà assistere alle scene della Passione ed essere interrogato sul tema della gratuità che caratterizza l’edizione di quest’anno”.
“Tutto questo – aggiunge Sialino – fa dunque parte del Venerdì Santo di Ciconicco, una Passione che appartiene a un patrimonio trasversale nel panorama italiano, alle varie generazioni che l’hanno vissuto attraverso le persone che lo hanno saputo perpetuare nel tempo, alle quali ‘Un Grup di Amis’ è riconoscente”.
Abbiamo fatto cenno a Europassione per l’Italia, alla quale aderisce anche la sacra rappresentazione di Ciconicco. E’ nata nel 2004 e fa parte di Europassion, l’associazione europea che il gruppo italiano ha contribuito a fondare nel 1984, perseguendo un progetto di valorizzazione e promozione dell’ambito culturale (performing art, saper fare artigiano) ricreato e trasmesso nel tempo in una delle espressioni più diffuse della cultura della tradizione d’Europa, le Passioni di Cristo, tra le manifestazioni più antiche e significative nel contesto delle forme di teatro religioso conosciuto e importante veicolo di socialità. “L’obiettivo – conclude Flavio Sialino – è far dialogare le comunità sulla base di un elemento condiviso della loro tradizione e di proporre il patrimonio culturale di cui sono portatrici d’interesse all’attenzione delle istituzioni politiche e culturali di ognuno dei Paesi aderenti, in funzione di un progetto di salvaguardia che garantisca la vitalità e la trasmissione delle secolari performances, fortemente identitarie, alle giovani generazioni”. Come si diceva, l’appuntamento è allora per venerdì 19 aprile, alle 21, sulle colline di Ciconicco, con quell’atmosfera speciale fatta di suoni, luci, emozioni, che ormai è una tradizione ed un patrimonio, appunto, da promuovere e tutelare. Meritando addirittura in tanto auspicato riconoscimento Unesco.
(info www.ciconicco.it)
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In copertina, la scena della crocifissione sui colli di Ciconicco.
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