di Giuseppe Longo
Chi non ha mai sentito parlare della Camargue? E’ la famosissima zona umida che si trova in Francia, nel delta del Rodano, tra Marsiglia e Montpellier, nonché a due passi da Avignone la città dei Papi. Ma in Friuli Venezia Giulia non tutti sanno che un’area molto simile è alla foce dell’Isonzo, tra Staranzano e Grado. E’ l’Isola della Cona, un “paradiso” naturalistico, nel quale peraltro vivono perfettamente a loro agio proprio gli splendidi cavalli della Camargue.
I cavalli “Camargue” all’Isola della Cona.
Ebbene, se oggi la nostra regione può vantare questo “paradiso” – di acqua, di terra e quindi di flora e di fauna – lo deve a Fabio Perco, il biologo, zoologo e naturalista triestino, spentosi proprio in questi giorni nella sua città, vinto da una lunga malattia. E diciamo pure prematuramente, perché il professore aveva 72 anni e avrebbe potuto dare ancora moltissimo al Friuli Venezia Giulia, tanta era la sua voglia di fare per il bene nel nostro patrimonio ambientale.
Invece, no. Il destino, che non fa sconti a nessuno, ha voluto che se ne andasse. Ma di lui fortunatamente vivono, con il ricordo di una persona eccezionale e innamorata della sua terra, le opere che ha ideato, promosso e sostenuto fino alla loro realizzazione. E allora, oltre all’Isola della Cona, è doveroso ricordare anche la Riserva naturale di Cornino in Comune di Forgaria – quella del suggestivo laghetto del presepe subacqueo -, dove è stato reintrodotto con successo il grifone, e l’Oasi dei Quadris, a Fagagna, oggi da tutti conosciuta per per le sue bellissime cicogne (una giornata speciale si terrà domenica 3 marzo) che si scorgono in volo o sui loro caratteristici nidi. Ma nella stessa zona ha trovato il suo ambiente ideale anche l’ibis eremita.
Fabio Perco all’Isola della Cona.
Per Fabio Perco tutte queste erano sue creature che ha amato finché le forze lo hanno sorretto. Ma era ricambiato anche dai paesi cui fanno capo, tanto che proprio di recente Staranzano ha voluto onorare il biologo con l’attribuzione del “Bobolar d’Oro” che assegna al personaggio dell’anno. Merita ripercorrere la motivazione del Premio: “Attivo nel campo scientifico ma anche in quello artistico, doti che ha posto a favore della comunità staranzanese, mettendo a disposizione le sue profonde conoscenze nel campo zoologico e ambientale. Tra i padri fondatori dell’Ambito di Tutela Ambientale dell’Isola della Cona prima, e poi della Riserva Naturale Regionale Foce dell’Isonzo, ha legato il suo nome e tanta parte della sua attività professionale alla zona umida alla foce del Fiume Isonzo, divulgando in Italia e nel mondo l’area protetta di Staranzano, sia come consulente scientifico della Riserva che come responsabile/coordinatore della Sbic Stazione Biologica dell’Isola della Cona”.
Un anfibio alla foce dell’Isonzo.
E nella motivazione del Premio si legge ancora: “Zoologo, laureato a Trieste nel 1975, naturalista, illustratore e saggista, docente in università italiane e straniere, ideatore di importanti progetti di tutela e fruizione di habitat naturali, instancabile animatore e divulgatore della biodiversità, ha contribuito a far conoscere Staranzano e il Centro Visite dell’Isola della Cona ad un pubblico internazionale, come dimostrato da importanti riconoscimenti europei e internazionali ottenuti dalla nostra Riserva quali: Zona Speciale europea di Conservazione Zsc; Zona europea di Protezione Speciale Zps; Miglior area per il birdwatching (Ebn Italia 2007); Secondo posto graduatoria europea progetto AdriaWet (2014); Miglior progetto europeo di ricostruzione ambientale (Nagoya 2010); Zona umida di interesse Internazionale ai sensi convenzione Ramsar (2016)”.
Il grazie, dunque, di Staranzano, ma tutti gli altri paesi sono riconoscenti al professor Perco, a cominciare appunto da Fagagna e da Forgaria. Ma, in definitiva, è tutto il Friuli Venezia Giulia che deve essere grato all’illustre studioso che ha donato se stesso per la salvaguardia del bellissimo ambiente che, grazie al Cielo, la nostra regione ancora vanta e che deve vederci tutti impegnati a conservarlo per consegnarlo integro, il più possibile, alle future generazioni. Proprio nel ricordo e con l’insegnamento di Fabio Perco.
Il lago di Cornino e un grifone; l’Oasi dei Quadris a Fagagna e le cicogne.
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In copertina, l’Isola della Cona.
(Foto grado.it, riservacornino.it – Fulvio Genero, oasideiquadris.it, Regione Fvg, Turismo Fvg)
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