di Lant Ator
C’è ancora chi conserva questa bella tradizione, ma nel Friuli di una volta era pressoché impossibile trovare una stalla che sulla porta non avesse il simpatico quadretto con l’immagine di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici. Nella quale il religioso è sempre raffigurato con un maialino al seguito, tanto che in friulano è molto noto il detto con cui si etichetta una persona che va sempre in giro: è come “el purcit di Sant Antoni”. E dalla iconografia tradizionale legata al Santo, che il calendario ricorda proprio oggi 17 gennaio, alla nostra realtà il passo è breve. Come dire che a questa ricorrenza, a Fagagna, si è associata da lungo tempo anche la festa dei norcini friulani, chiamata appunto “Sant Antoni Fieste dal Purcitar”.
Un appuntamento molto sentito – sia per l’alto numero di artigiani della macellazione casereccia che vi partecipa (per loro Fagagna è una sorta di capitale) sia per il folto pubblico che non manca mai a questo genuino incontro con la tradizione delle nostre campagne – che dunque anche quest’anno si rinnova, invitando tutti domenica prossima 20 gennaio nella familiare cornice di “Cjase Cocel”, il Museo della vita contadina realizzato in via Lisignana – quella che a est, uscendo dal paese collinare, conduce a Moruzzo – con grande intuito ormai molti anni fa dall’amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Elia Tomai, il quale ancora oggi ne è presidente e “regista” delle numerose iniziative che vi si svolgono, cadenzate secondo le epoche dei vari lavori agricoli. Tanto per citarne una, di grande successo – accanto a questa dedicata appunto alla lavorazione delle carni di maiale -, ricordiamo la festa della mietitura di fine giugno. Un compendio, insomma, della civiltà contadina ottenuto recuperando a nuova vita un vecchio casale con le sue pertinenze rurali. Uno spazio divenuto un vero gioiello, utilizzato molto spesso anche a scopo didattico per far vedere ai bambini come si svolgeva la vita in campagna e quali erano i lavori tradizionali, unitamente agli attrezzi per compierli.
Di questa singolare finestra sul passato, insomma, ci sarebbe ancora tanto da dire, ma torniamo alla nostra “Fieste dal Purcitar”. Come sempre, è organizzata dal Comune di Fagagna e dallo stesso Museo della vita contadina “Cjase Cocèl”, dall’Ecomuseo della gente di collina “Il Cavalîr”, dall’Associazione Pro Loco Fagagna e dal Parco agroalimentare Fvg – Agrifood & Bioeconomy Cluster Agency. Nell’occasione, come avviene già da parecchi anni, alla festa si affianca un sempre interessante e seguitissimo convegno tecnico che quest’anno ha per titolo “Norcineria tradizionale e preparazione dei prodotti tipici”.
Vecchio norcino al lavoro e salumi.
Questo il programma dei lavori che si terranno nella bella sala realizzata proprio nei pressi di Cjase Cocel, con inizio alle 10. Dopo il saluto del sindaco Daniele Chiarvesio, sono previsti gli interventi di Lucilla Jacumin, dell’Università di Udine, Emanuela Tesei, dirigente veterinario ufficiale dell’Aas 3, e Pierpaolo Rovere, direttore dell’Agenzia Agrifood Fvg. La sintesi conclusiva sarà tratta come sempre da Gianluigi D’Orlandi, già sindaco di Fagagna ed ex assessore regionale all’Agricoltura, oltre che da Mario Lizzi, macellaio in piazza, molto conosciuto e apprezzato per la sua grande preparazione in materia di lavorazione delle carni suine. Moderatore anche quest’ anno Giuseppe Longo, giornalista, titolare di questo blog dedicato all’agroalimentare, all’enogastronomia e al turismo, tre affascinanti settori che bene si riassumono proprio nella “Fieste dal Purcitar”.
A mezzogiorno, al termine del convegno, seguirà la consueta degustazione dei prodotti della gastronomia tradizionale, mentre alle tre del pomeriggio via alle dimostrazioni pratiche della macellazione del maiale per far vedere come “nascono” salame, salsiccia e cotechino, l’inimitabile “muset” che in questi mesi invernali in Friuli si accompagna tradizionalmente con la “brovade” ottenuta inacidendo le rape nelle vinacce.
Come sempre, la manifestazione si protrarrà per tutto il giorno. Alle 14.30 ci sarà anche una breve parentesi religiosa con la benedizione degli animali davanti all’icona di Sant’Antonio Abate, nelle vicinanze del Museo della vita contadina, teatro appunto della bella festa dedicata ai norcini friulani.
Il “fogolar” friulano a Cjase Cocel.
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In copertina, scorcio di Cjase Cocel.
(Foto Museo Vita contadina di Fagagna, Turismo Fvg e Wikipedia)
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