La musica, i dialoghi e il riconoscimento a uno dei più grandi protagonisti del cinema italiano contemporaneo, l’attore udinese Giuseppe Battiston: la 17a serata del Premio Casanova ha accolto i suoi ospiti in un’atmosfera magica, complice l’incantevole scenario del Castello di Spessa, a Capriva del Friuli, ma anche i temi sui quali si sono confrontati relatori illustri.
La sostenibilità, innanzitutto, vero filo rosso del Premio Casanova 2019, come evidenziato dal panel introduttivo, il dialogo che ha visto protagonisti il Premio Nobel Filippo Giorgi, climatologo di fama mondiale, impegnato nel pool di scienziati al fianco di Al Gore per le ricerche che nel 2007 furono insignite del Nobel per la Pace, assieme al docente e storico dell’enologia Attilio Scienza, fra i maggiori esperti mondiali di viticoltura, al direttore di Top Taste Mariella Trimboli e a “Doctor Wine” Daniele Cernilli, una delle personalità più influenti in ambito enologico internazionale.
A quale temperatura vivranno i nostri figli e i nostri nipoti? E quanto i cambiamenti climatici influiranno sulla produzione agroalimentare e quindi sulle scelte in viticoltura? Questioni strettamente legate al nostro tempo, che inscrivono la cultura del vino nell’attualità più viva e sentita dalle popolazioni di qualsiasi latitudine del pianeta.

Il saluto di Loretto Pali a Giuseppe Battiston e ai suoi tanti ospiti.

All’apice della serata, la premiazione dell’artista Giuseppe Battiston, “formidabile ambasciatore del Friuli Venezia Giulia attraverso scelte e performance attoriali intense e appassionate, attraverso una cifra stilistica personale, inconfondibile e seducente, intessuta di sapida leggerezza e di profonda empatia per l’anima umano”. Ad introdurre Battiston al pubblico del Casanova, con sapida leggerezza e con la maestria del cinéphile – ma anche di chi lo conosce dai tempi del Palio studentesco di Udine – ci ha pensato Gian Paolo Polesini, critico cinematografico e profondo conoscitore dell’artista.
Chiamato in scena e salutato da lunghi applausi, Giuseppe Battiston non ha nascosto l’emozione per questo riconoscimento arrivato dalla sua terra, e concepito per promuovere i valori di “libertà, tolleranza e apertura verso l’altro”. Sollecitato dalle domande di Polesini, Battiston ha raccontato anche dei suoi esordi sul palcoscenico, a Udine, auspicando l’introduzione dell’educazione teatrale nelle scuole: “Non certo per formare generazioni di attori, ma proprio perché il teatro aiuta a conoscersi meglio ed è uno strumento formidabile di socializzazione, di apertura nei confronti dell’altro”.

Gianpaolo Polesini durante il dialogo con l’amico Giuseppe Battiston.

Molte le realtà culturali e le istituzioni che hanno festeggiato Battiston al Premio Casanova: a cominciare dai promotori, il Castello di Spessa rappresentato dal suo “patron” Loretto Pali e l’Associazione “Amici di Giacomo Casanova” con la curatrice del premio, Barbara Borraccia. A Battiston hanno donato le due supermagnum con i vini del Castello di Spessa. E poi il presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, chiamato a consegnare la targa del Premio Casanova, e ancora il vicepresidente CiviBank Andrea Stedile, che ha dato pubblica lettura delle motivazioni del Premio spiegando le ragioni di una partnership avviata sin dalla prima edizione con il Premio. E il sindaco di Capriva, Daniele Sergon, che ha appuntato a Giuseppe Battiston la spilletta Casanoviana. Condotta dalla giornalista Sabrina Vidon, la serata ha contato sulla colonna sonora del Quartetto d’Archi Pezzè, integrato dalsoprano Giulia della Peruta per una piacevolissima incursione fra note di Mozart (Eine Kleine Nachtmusik) e arie di Donizetti, Lombardo e Strauss jr.

L’intervento del professor Scienza e una parte del folto pubblico.

Giuseppe Battiston, Premio Casanova 2019, ha vinto il Premio Ubu 1997, 2008 e 2009, il Premio David Donatello 2000 per “Pane e Tulipani”, 2009 per “Non pensarci” e 2011 per il film “La passione” che gli è valso anche il Premio Alberto Sordi Bif&st 2011. Inoltre ha vinto il Nastro d’Argento 2016 con il cast di uno dei più fortunati film dell’ultimo decennio, “Perfetti sconosciuti” e ha lavorato con i più significativi protagonisti del cinema d’autore italiano contemporaneo: da Andrea Segre a Silvio Soldini, da Gianni Zanasi a Carlo Mazzacurati, Cristina Comencini, Pier Giorgio Gay, Paolo Genovese, Roberto Benigni.  Il Premio Casanova ricorda e celebra il suo passaggio al Castello di Spessa, dove Casanova soggiornò per un paio di mesi nell’autunno 1773, consegnando memoria di quell’esperienza nell’ “Histoire de ma vie”. Il riconoscimento vuole individuare così una personalità poliedrica e capace di seduzione, così come lo è stato Giacomo Casanova, talento di cultura enciclopedica. Nel palmares dei premiati autori come Antonia Arslan ad Andrea Vitali, il compianto Giorgio Pressburger e Andrea Segrè, musicologi come Quirino Principe e Mario Luzzatto Fegiz, personalità eccellenti come Ottavio Missoni e Giannola Nonino, artisti come Filippo Timi, Sebastiano Somma, Giuseppe Piccioni, Luca Barbareschi, Giuseppe Pambieri.  E la Serata Casanova si è aperta quest’anno al pubblico che ha potuto approfittare dei 20 inviti gratuiti disponibili per partecipare alla serata, sino ad esaurimento dei posti disponibili.

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In copertina, Zanin consegna il Premio Casanova a  Giuseppe Battiston, presente Polesini.

 

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