Trieste ricorda il genio letterario di Henry James. Oggi, dalle 16.30 in Sala Tartini, il Conservatorio di Musica ospita infatti una delle sessioni inaugurali del convegno internazionale The Sound of James: The Aural Dimension in Henry James’s Work (Il suono di James: la dimensione sonora nell’opera di Henry James). L’iniziativa vuole aprire nuove prospettive di studio e interpretazione intorno al rapporto di Henry James (1843-1916) – autore celeberrimo della letteratura in lingua inglese – con la dimensione sonora, sinora relativamente trascurata rispetto ad altri aspetti tradizionalmente più esplorati di James, come i rapporti con le arti visive.
“Music, Voice, and the Sound of Henry James” titola la relazione del musicologo statunitense Lawrence Kramer (Fordham University), che introdurrà i lavori coordinati dalla docente Beverly Haviland (Brown University), autrice del saggio Henry James’s Last Romance: Making Sense of the Past and the American Scene. Alle 18.30 il sipario si alzerà su “A Jamesian Concert”, un programma che rende omaggio al ruolo della musica nella vita e nelle opere di Henry James. L’esempio più noto di adattamento musicale della narrativa di James è l’opera Il giro di vite del compositore britannico Benjamin Britten, ispirata al racconto di James, un capolavoro della narrativa fin de siècle pubblicato nel 1898.

Si tratta di una “ghost story” su due bambini orfani, Miles e la sorella Flora, affidati a un’istitutrice in una grande dimora di campagna. Con The Turn of the Screw, senza dubbio la sua opera formalmente più ricercata e pietra miliare del Novecento musicale, Britten raggiunge un vertice perfetto di unità e intensità psicologica. Il dramma si articola in un prologo e sedici scene collegate tra loro da interludi strumentali. Le tensioni che nel testo di James serpeggiano occulte come un fiume carsico trovano nell’orchestra di Britten (quattordici strumenti solisti) una traduzione di straordinario fascino atmosferico. Con un minimo impiego di mezzi, Britten ha costruito uno dei più affascinanti e originali drammi che il teatro lirico abbia mai avuto.

Il programma, curato dal musicologo Marco Maria Tosolini docente al Conservatorio Tartini, prevede molte scelte “d’atmosfera”, capaci di restituire, poliedricamente, il “suono” dell’opera di Henry James: si parte con  “A Winter Piece” di Ralph Vaughan Williams per pianoforte, affidato all’esecuzione dell’artista Demian Ewig; quindi  “Three Poems by Walt Whitman” per baritono e pianoforte, una partitura che sarà interpretata dal giovane cantante Milan Perišić, sull’accompagnamento di Demian Ewig; si prosegue con “Ten Blake Songs”, per voce ed oboe: in scena il baritono Milan Mladenov, accompagnato all’oboe dal docente e artista Pietro Milella. Quindi di Benjamin Britten il Notturno per pianoforte affidato a Demian Ewig  e gran finale con “Songs and Proverbs of William Blake, op. 74” per baritono e pianoforte, nell’esecuzione di Milan Perišić baritone e Demian Ewig pianoforte.

Marco Maria Tosolini

Per chi: Il convegno incoraggia la partecipazione di studiosi, studenti e lettori di provenienza internazionale, con particolare riguardo a un ambito di afferenza pluri- e/o cross-disciplinare, con l’intento di stimolare la ricerca a cavallo dei tradizionali confini disciplinari e il dialogo tra ricerca accademica e arti performative. Anche il concerto al Conservatorio Tartini (giovedì 4 luglio, ore 18.30) è aperto a tutta la cittadinanza, a ingresso libero. I posti saranno disponibili fino al raggiungimento della capienza massima della sala, prenotazioni www.conts.it tel 0406724911.
Dove: Trieste, Università degli Studi – Dipartimento di Studi Umanistici (sede di via Lazzaretto Vecchio 8); Sala Tartini del Conservatorio Giuseppe Tartini (via Carlo Ghega 12); auditorium del Museo Revoltella – Comune di Trieste (via Diaz 27).
Quando: da oggi al 6 luglio.
Comitato scientifico: Leonardo Buonomo (responsabile scientifico), Università di Trieste; Giulia Iannuzzi, Università di Trieste-Università di Firenze; Roberto Turrin, Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini; Sarah Wadsworth (direttrice esecutiva della Henry James Society, Marquette University); Greg Zacharias (direttore della Henry James Review), Creighton University.
All’organizzazione del convegno collaboreranno anche due studenti (Joelle Akakpovi e Mattia Ferraro) del Corso di Laurea triennale in Lingue e Letterature Straniere e due studenti (Nicole Lovat e Sara Segantin) del Corso di Laurea magistrale in Lingue, Letterature Straniere e Turismo Culturale.
Per informazioni: buonomo@units.it; sarah.wadsworth@marquette.edu
Web: https://centerforhenryjamesstudies.weebly.com/conferences.html

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In copertina, Henry James al quale Trieste dedica convegno e concerto.

(Foto da Wikipedia)

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