Un grifone di nome “Fabio”. E’ stato chiamato così il rapace liberato ieri a Cornino, in onore dello scomparso naturalista triestino che ha contribuito in prima persona al progetto di reintroduzione di questa specie di volatili nella nostra regione. Ha spiccato il volo verso la libertà sotto gli occhi di centinaia di persone provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia, ma anche dal Veneto e dall’Austria.
Alla Riserva regionale naturale del Lago di Cornino, “Vivi e Liberi di Volare” ha fatto registrare il tutto esaurito, dopo il rinvio dovuto al maltempo dello scorso fine settimana. L’iniziativa, dedicata appunto al compianto Fabio Perco, che, negli anni ’80, ideò il “Progetto Grifone”, è stata promossa dalla Cooperativa Pavees, che gestisce la Riserva, in collaborazione con il Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona) e l’amministrazione comunale di Forgaria nel Friuli.
Momento clou della giornata è stata, proprio, la liberazione di un esemplare recuperato di recente dal personale della Riserva. «Il giovane grifone che abbiamo liberato – ha spiegato Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva – è un esemplare di circa 3 anni che il nostro personale ha recuperato in condizioni precarie. L’animale è stato curato per essere rimesso in libertà. Gli avvoltoi, costituiti da 23 specie in totale, presentano particolari problemi di conservazione, che li hanno portati quasi all’estinzione in Asia e a un grave declino in Africa e in Europa. Hanno un ruolo ecologico di rilevante importanza ambientale. I problemi maggiori per la loro sopravvivenza sono dovuti all’uso di veleni, medicinali per il bestiame, bracconaggio, elettrocuzione e collisione contro linee elettriche e pale eoliche, oltre alle trasformazioni ambientali. In Italia il ritorno del grifone è legato a progetti di reintroduzione e conservazione».
Ylenia Cristofoli, presidente della cooperativa Pavees, ha ricordato che «il Progetto Grifone della Riserva è iniziato oltre 30 anni fa e ha consentito di riportare il grifone come specie nidificante sulle Alpi, con la formazione dell’unica colonia sull’intero arco alpino, in costante aumento e punto di riferimento fondamentale per i movimenti degli avvoltoi tra l’Europa occidentale e orientale e tra le Alpi e i Balcani».
Nel primo pomeriggio, alla presenza del sindaco, Marco Chiapolino, e dell’assessore comunale al Turismo e alla Riserva, Pierluigi Molinaro, sono stati liberati anche alcuni rapaci provenienti dai Centri di recupero di Fontanafredda, in provincia di Pordenone, e di Campoformido, in provincia di Udine. Durante la giornata si è parlato anche dei progetti di reintroduzione degli avvoltoi sulle Alpi. Fulvio Genero ha fatto il punto in merito agli aggiornamenti sul Progetto Grifone e sugli studi recenti, mentre Margherita Savonitto, in rappresentanza del Parco Natura Viva, ha illustrato la storia di un avvoltoio particolare: Stelvio, il gipeto nato nel Parco e rilasciato in Andalusia lo scorso 27 giugno. «Il rilascio di questo avvoltoio – ha spiegato a margine Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo – può darci la misura di quanto gli animali nati e cresciuti sotto la responsabilità dell’uomo possano rappresentare un supporto fondamentale alle popolazioni in natura che non sono più in grado di sostenersi autonomamente. Ma la conservazione delle specie a rischio di estinzione passa anche attraverso un’importante azione di sensibilizzazione nei confronti del pubblico sul ruolo che questi animali svolgono in natura. E in particolare modo questo vale per gli avvoltoi, dipinti dall’immaginario collettivo come animali pericolosi: niente di più lontano dalla realtà, per specie che al contrario svolgono un ruolo vitale per gli ecosistemi che abitano».
Sono intervenuti anche Nicoletta Perco, dell’Associazione Co.Na, che ha ricordato il padre Fabio, e Arianna Mocali, tirocinante dell’Università di Udine, che ha spiegato il problema del saturnismo. La giornata, ha ricordato Ylenia Cristofoli, presidente della cooperativa Pavees, è stata appunto dedicata a Fabio Perco, che, già a partire dagli anni ’70, studiò le popolazioni di grifone presenti, come nidificanti, sulle Isole del Quarnero. Perco ha scoperto che questi rapaci compivano una migrazione stagionale verso la zona alpina degli Alti Tauri. Per questo motivo ha avuto l’idea di creare un punto di sosta che favorisse il loro ritorno anche nella nostra regione. E’ nato quindi il progetto di reintroduzione del grifone. Grazie al sostegno della Regione e all’interessamento dell’amministrazione di Forgaria, il progetto è stato attuato a Cornino.
Il sindaco, Marco Chiapolino, nel sottolineare che la stagione 2019 ha fatto registrare un notevole aumento per quanto concerne le visite e le presenze, ha evidenziato che “Vivi e Liberi di Volare” «è uno degli eventi più importanti dell’anno, che racchiude l’essenza del Progetto Grifone».
Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Zannier, assenti a causa di impegni istituzionali, hanno rivolto un plauso all’amministrazione comunale di Forgaria, «per il lavoro svolto in tutti questi anni, e alla cooperativa Pavees, che gestisce il centro visite e il sito naturalistico».
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In copertina, la liberazione del grifone “Fabio”. All’interno, il rapace in volo e altre immagini della bella giornata sul Lago di Cornino.
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